Il Bayern Monaco è campione di Germania per la nona volta consecutiva e la trentunesima nella sua storia. Un dominio ininterrotto che prosegue dal 2012/13, quando arrivò la prima Bundesliga di questa serie con Jupp Heynckes in panchina. Da quella stagione, solo i baveresi sono stati in grado di sollevare il Meisterschale.
L’unico avversario credibile in questa stagione, fino a poche giornate dal termine, è stato il Lipsia guidato da Julian Nagelsmann, che tra pochi mesi diventerà allenatore proprio del Bayern Monaco. L’allenatore trentatreenne ha provato a contendere fino alla fine lo scettro agli otto volte campioni in carica, ma si è dovuto di fatto arrendere insieme alla sua squadra dopo aver perso lo scontro diretto in casa per 1-0 il 3 aprile scorso.
Uno scontro diretto vinto dal Bayern nel momento più difficile della stagione, non avendo potuto utilizzare Davies e Boateng per squalifica e soprattutto senza Lewandowski, fuori per un infortunio al ginocchio destro. Il polacco è stato comunque il protagonista principale del trionfo bavarese, con 39 gol in campionato. La tripletta al Monchengladbach nella giornata dell’ufficialità del trionfo lo fa arrivare a 201 gol con la maglia del Bayern e ha ancora due partite, contro Friburgo e Augusta per ritoccare lo score stagionale e per superare la leggenda di Gerd Müller e i suoi 40 gol in campionato della stagione 1971/72.
Come in tutte le grandi squadre, il merito però va giustamente suddiviso. A partire dall’allenatore, Hans Flick, che con la seconda Bundesliga conquistata in due anni chiude il proprio ciclo sulla panchina del Bayern, che ha raggiunto l’apice con i sei trofei conquistati nell’anno solare 2020. Fra cui la Champions League vinta contro il Paris Saint-Germain nella notte di Lisbona ad agosto.
Fra i tanti da citare, da Boateng a Goretzka passando per Davies e Sane, due senatori sono stati decisivi più di tutti per raggiungere l’ennesimo successo: Thomas Müller e David Alaba, che hanno superato il record di Ribery, diventando campioni di Germania per la decima volta nelle loro carriere.
Il tedesco ha guidato il gruppo e lo spogliatoio anche nei momenti difficili, ritrovando la doppia cifra in campionato dopo 5 stagioni con 10 reti, unite a 18 assist. L’austriaco invece, che lascerà il Bayern in estate, ha dimostrato la propria duttilità in campo, giocando in vari ruoli e occupando diverse posizioni. Nei quarti di finale di Champions contro il Paris Saint-Germain, per esempio, Flick lo ha reinventato mediano e Alaba ha fornito un apporto fondamentale alla squadra, nonostante la sconfitta.
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