Il suo futuro dice Germania, ma sabato non conterà nulla. Il cuore italiano di Carlo Ancelotti batte per gli “azzurri” e anche lui sarà tra i milioni di italiani che tiferanno per la nostra Nazionale. Pronostico? Secondo il futuro allenatore del Bayern Monaco Italia e Germania hanno un’uguale percentuale di possibilità di passare il turno:
“Sono italiano, ho indossato quella maglia, so cosa vuol dire giocare un Europeo e un Mondiale per l’Italia” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport – “Poi mi piace lo spirito degli azzurri, anche se contro la Germania sarà durissima. Alla vigilia dell’Europeo il pronostico sarebbe stato scontato, ora non lo è più. Già prima di battere la Spagna, la Nazionale aveva fatto vedere di cosa era capace. Per me, è cinquanta e cinquanta. La Germania rispetta l’Italia come l’Italia rispetta la Germania. Il passato in certi momenti conta poco. Conta il presente ed è un bel presente, sia per noi che per i tedeschi. Conte? E’ un grande, grandissimo allenatore. Il migliore di questo Europeo. Ha saputo dare alla squadra non solo un gioco, ma un’impronta chiara, netta, marcata. Il calcio dell’Italia non è solo difesa, ma quando si difende lo fa meglio di qualunque altra squadra”.
Ancelotti prova ad anticipare il tema della partita di sabato: “Stiamo parlando della nazionale campione del mondo. Cercherà come sempre di prendere il comando del gioco. E’ una squadra straordinaria, senza punti deboli. Ha una difesa solida e sicura, se è vero che in quattro partite non ha ancora preso gol; ha un centrocampo con un direttore come Kroos, che conosco bene; ha un attacco dove si mischiano forza fisica, atletica e tecnica. E’ un piacere guardarla in campo. Ti sembra di vedere una squadra di club, non una nazionale. Sfide individuali? Pensiamo a Buffon-Neuer, il massimo in Europa. Differenze? Fra fenomeni non c’è mai differenza”.
Elogio speciale per l’Islanda: “Mi piacciono Italia e Germania, ma anche la Polonia è tosta e poi c’è ancora il Portogallo di Cristiano Ronaldo. La sua doppietta contro l’Ungheria è stata straordinaria e sono certo che il suo Europeo non è ancora finito… Le piccole sono migliorate su due livelli, quello tattico e quello atletico. Non possono farlo, in modo altrettanto netto, sul livello tecnico. Lì c’è bisogno di tempo e di programmazione. Mi riferisco in particolare all’Islanda. Ha una difesa ben organizzata, da non confondere col catenaccio. E quando riparte, non lo fa solo con uno o due giocatori, ma con tre o quattro. Contro l’Inghilterra, la sua vittoria è entrata nella storia, ma non è arrivata per caso. Ha vinto con merito. Giocatore all’Europeo? Renato Sanches, un fenomeno”.
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