“Triplete fallito”. “Triplete al contrario”. O ancora peggio: “Neverkusen“. Quello del Bayer 2001-2002 è ricordato come uno dei peggiori tracolli della storia del calcio europeo. Da tutto a niente, in tre settimane.
Ventidue anni dopo, i fantasmi di quel finale di stagione sciagurato aleggiavano ancora sulle “Aspirine”. Ma la storia è fatta (anche) per essere riscritta: l’autore dell’impresa si chiama Xabi Alonso.
L’allenatore di quella squadra era Klaus Toppmoller. In campo, giocatori di talento come Michael Ballack, all’epoca venticinquenne, o Ze Roberto; c’erano il bulgaro Dimitar Berbatov e il brasiliano Lucio. In porta, Hans-Jorg Butt. Una stagione eccezionale, un percorso netto vanificato però in pochi giorni. Prima la vetta della Bundesliga persa ad appannaggio del Borussia Dortmund; poi la sconfitta nella finale di Coppa di Germania contro lo Schalke 04; infine la Champions, con il k.o. a Glasgow contro il Real Madrid, merito di un gol tra i più belli della storia della competizione, la girata al volo di Zidane. E quel che è ancora peggio è che successe tutto in pochi giorni, dal 4 al 15 maggio. Un incubo che diventa realtà.
Nel frattempo, la bacheca del Bayer era rimasta com’era allora, cioè quasi vuota. Il club non aveva mai vinto la Bundesliga, con l’ultima Coppa nazionale risale al lontano 1993. In Germania imputavano questi risultati alla realtà di Leverkusen: una piazza meno calda di altre, con meno passione, una città nata artificialmente intorno al bacino economico della Bayer, tra le più importanti aziende farmaceutiche del mondo. Il logo della Bayer è incluso in quello del Leverkusen, e i giocatori sono soprannominati “le Aspirine”. Tutto ruota intorno alle fabbriche.
A distanza di 22 anni, questi discorsi sono stati messi a tacere da una squadra straordinaria. In Bundesliga il Bayer di Xabi Alonso ha interrotto l’egemonia del Bayern Monaco, che durava dal 2012. Qualificato alla finale di DFB Pokal, la Coppa di Germania, è la netta favorita per il successo, dato che sfiderà il Kaiserslautern, penultimo in ZweiteBundesliga.
Infine, a confermare come questa stagione sia baciata finora dalla buona sorte, l’Europa League, dove i tedeschi hanno raggiunto i quarti dopo due rimonte contro gli azeri del Qarabag: decisivo l’ex Serie A Schick, con due gol dopo il novantesimo, sia all’andata che al ritorno. Nell’andata contro il West Ham è arrivato un 2-0 che avvicina le “Aspirine” alla semifinale contro la vincente di Roma-Milan.
Il Bayer di Xabi Alonso è forse il più bello di sempre. Soprattutto, non perde mai: quello contro il Friburgo è stato il quarantaduesimo risultato utile consecutivo fra tutte le competizioni. Ovviamente a Leverkusen puntavano soprattutto a vincere il primo titolo nazionale. Obiettivo raggiunto, anche con discreto anticipo. Ma si sa: l’appetito vien mangiando.
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