Trecento gol segnati in carriera, un Palmares che non ne rispecchia totalmente la grandezza. Gabriel Omar Batistuta è stato leggenda sul campo, anche se le coppe vinte sarebbero potute essere molte di più. Un destino toccato a tanti grandi della storia del calcio che, per scelte di cuore, hanno preferito l’amore della gente anche al costo di alzare al cielo meno trofei.
Un campionato argentino con il Boca, uno Scudetto e due supercoppe italiane con la Roma e la Fiorentina. In viola anche una Coppa Italia e la Serie B. Tante battaglie, sogni, speranze e l’affetto del Franchi. Che ha fatto saltare di gioia in più occasioni dal 1991 al 2000. Anni indimenticabili, a cui Batigol non ha voluto rinunciare per niente al mondo.
Neanche per il Real Madrid, il club dei sogni, quello in cui ogni bambino si immagina da grande: “Il calciatore viene trattato come un prodotto – ha dichiarato il bomber argentino all’American Business Forum come riportato da Marca – quando ero a Firenze, mi hanno cercato top club come Real Madrid, United e Milan, ma alla fine ho preferito la tranquillità dell’ambiente viola”.
Fedele insomma, sempre. E se tornasse indietro? “Rifarei la stessa scelta – ha spiegato – se fossi andato al Real Madrid, avrei vinto tantissimo. Avrei fatto anche più di 200 gol, ma mi sarei annoiato. Stesso discorso per il Milan. Non ho vinto quasi nulla, ma mi sento un vincente. Lo sono perché ho fatto in modo che la Fiorentina lottasse contro squadre più potenti”.
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