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Inter, Bastoni: “Vogliamo rivivere le emozioni di Istanbul, questa volta dall’altra parte”

Inter, Alessandro Bastoni (credits: Andrea Rosito)

Le parole di Alessandro Bastoni dopo il passaggio del turno dell’Inter in Champions League

Arrivati ormai a Pasqua, l’Inter è ancora in corsa in tre competizioni e sogna di ripetere il Triplete del 2010. I nerazzurri hanno eliminato il Bayern Monaco in Champions League, dove ora aspettano il Barcellona in semifinale.

Dopo la sfida di San Siro, a tornare sullo splendido passaggio del turno è stato Alessandro Bastoni, che ha espresso la sua gioia in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

È nella top 5 delle notti più belle vissute con l’Inter. Prima del turno tutti pensavano fosse scontata la qualificazione del Bayern – ha detto il difensore – una favorita per la vittoria finale. Averlo eliminato significa essere una grande squadra“.

Un’impresa a cui, però, la squadra credeva: “Ho sempre pensato che ce l’avremmo fatta. È scattata la voglia di dimostrare al mondo che a questo livello non siamo arrivati per caso. Siamo entrati in campo consapevoli di passare il turno“.

Bastoni: “Non è scontato essere tra le prime 4 d’Europa”

Ora, per Bastoni e compagni, c’è anche il desiderio di riscattare la finale persa a Istanbul di due anni fa: “Le nostre carriere non sono infinite e chissà quante altre volte ci ricapiterà di giocare una semifinale di Champions. È un’occasione che va colta, vogliamo rivivere le emozioni di Istanbul, però stavolta stando dall’altro lato… Faremo di tutto perché questo si avveri. E non è scontato essere già arrivati qua, tra le prime quattro. Sta un po’ passando questo concetto e, invece no: non capita spesso a un’italiana di riuscirci, ma noi lavoriamo da quattro anni, ininterrottamente. Venti giorni di riposo in estate non sono certo una vacanza“.

E tra i segreti dell’Inter non c’è solo l’atteggiamento: “C’è grande qualità, grande tecnica. Nessuno in questi anni ci ha mai pressato come questo Bayern, ma sia all’andata che al ritorno siamo usciti sempre alla grande, con la palla, creando problemi a una squadra eccezionale. C’è la voglia di soffrire tutti insieme, attaccanti compresi, ma pure bel gioco. A livello individuale siamo inferiori alle altre tre semifinaliste, ma di squadra possiamo batterle tutte. E questo vale anche al contrario: se smettiamo di lavorare collettivamente, rischiamo di affondare sempre“.

Alessandro Bastoni, Italia (Imago)

Bastoni: “Abbiamo la voglia di soffrire dell’Inter del Triplete”

Ora ad attendere l’Inter c’è il Barcellona e Bastoni dovrà fermare Lamine Yamal: “All’Europeo l’ultima volta non è andata benissimo. Il Barcellona ha un’identità precisa, magari concede qualcosa, ma contro di loro dobbiamo difendere da squadra. Abbiamo affrontato già grandi esterni, adesso Olise e Sané del Bayern, e nel girone quelli dell’Arsenal: serve il 100% dell’attenzione e il 100% della forma fisica, così potremo metterli in difficoltà“.

E se l’ultima semifinale tra Inter e Barcellona fu nel 2010, viene scontato chiedersi se qualcosa accomuna l’Inter di oggi a quella di allora: “Ci accomuna la voglia di soffrire. Mi ricordo Samuel Eto’o quando tornava come un terzino, adesso quel lavoro lo fanno Lautaro e Thuram… Abbiamo la stessa capacità di restare uniti nelle difficoltà, di far male quando è il momento, di capire le tante partite all’interno di una stessa partita“. E il Triplete resta un sogno vivo, anche se non facile: “Potenzialmente, potremmo arrivare secondi in tutte e tre le competizioni. Una stagione a queste altezze non può essere considerata deludente, anche guardando alle squadre che hanno speso tantissimo. Senza coppe, però, lo ammetto, un po’ di amaro in bocca rimarrebbe“.

Infine, il difensore ha parlato delle doti del suo allenatore, Simone Inzaghi: “Riesce a essere a tutti gli effetti uno di noi: quando lo vedete entrare in campo, sbraitare, quelli per noi sono segnali forti che ci aiutano. Ce lo dimostra ogni giorno anche in allenamento: ha una passione, una grinta, un entusiasmo contagiosi. Quando sei un po’ più stanco o arrabbiato, lui butta quella battuta lì che stempera le cose“.

Redazione

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