La Candelaria è un barrio di Cartagena de Indias, nel nord della Colombia. Un quartiere tra i più poveri e malfamati del Paese. In una casa di legno con il tetto di zinco è nato e cresciuto Wilmar Barrios, centrocampista dello Zenit San Pietroburgo che piace al Genoa.
Un contesto difficile, reso ancora più complicato dall’infanzia caratterizzata dall’assenza dei genitori. Suo padre è andato via di casa per formare una nuova famiglia, sua madre si è trasferita in Venezuela per lavoro e lo ha affidato a nonna Celia, che Wilmar ha sempre chiamato mamma.
Origini umili e tanti sacrifici per il mediano classe 1993. Attraverso la scuola è arrivato a Comfenalco, un progetto di integrazione sociale che organizzava attività per i ragazzi del quartiere. Gli inizi da trequartista per spostarsi dopo davanti alla difesa. Poi è passato al Ciclones de Cartagena, ma andare agli allenamenti non era semplice per Barrios. Molte volte ci andava piedi, altre in autobus e per pagarsi il biglietto riempiva delle buste con acqua e poi le congelava per venderle a 100 pesos per strada. Spesso si faceva prestare anche gli scarpini perché non poteva permetterseli.
A 16 anni si è trasferito al Ciclones de Cali, salvo poi tornare a Cartagena per problemi di ambientamento e firmare nel 2009 con il Deportes Tolima, grazie alla segnalazione di Humberto “El Tucho” Ortiz, un talent scout. Qui ha debuttato in Prima Squadra e ha vinto la Copa Colombia nel 2013. Nel 2015 è stato convocato per la prima volta in nazionale e nel 2016 ha lasciato la Colombia per trasferirsi in Argentina, al Boca Juniors. Dalle parti della Bombonera è diventato El Pulpo per la grande capacità di recuperare palloni, e con il club azul y oro ha vinto 3 titoli ed era in campo nella finale di Libertadores persa al Bernabeu.
Dopo aver giocato il Mondiale 2018, a gennaio 2019 Barrios è stato venduto allo Zenit ed è diventato la quinta cessione più importante della storia degli xeneizes. Con i russi ha vinto tutto i 5 campionati disputati, oltre alla Coppa di Russia e a 2 edizioni della Supercoppa, e ha anche una discreta esperienza internazionale con le 18 presenze in Champions nelle quali ha affrontato anche Juve e Lazio. E con la maglia dei cafeteros ha giocato le ultime 2 edizioni della Copa América. Dopo le stagioni in Russia e in Argentina, per il 29enne potrebbe essere arrivato il momento di trasferirsi in uno dei top 5 campionati europei. Il Genoa ci pensa.
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