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Baronio punta su Leoni: “Umile e intelligente: merita di avere successo”

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Baronio racconta Giovanni Leoni: la nostra intervista all’ex vice allenatore della Sampdoria

Giovanni Leoni ha il futuro dalla sua parte. Lo aveva detto Andrea Pirlo, lo sostiene chi lo ha conosciuto bene come Roberto Baronio, ex centrocampista di Lazio e Brescia tra le altre, vice del campione del Mondo nelle esperienze sulle panchine di Juventus e Sampdoria.

Ed è stato nei sei mesi in blucerchiato che Baronio ha potuto apprezzare le qualità di un ragazzo mite, serio, puntuale. Un professionista sul quale è attualmente molto forte l’Inter. A spingere più di tutti per portarlo in nerazzurro sarebbe Massimiliano Farris, vice di Simone Inzaghi.

L’Inter lo sta tenendo monitorato dallo scorso anno, quando il Parma è stato bravo a puntare su di lui investendo soldi veri (5,5 milioni di euro più bonus fino ad arrivare a 8 milioni ndc) e scavalcando proprio i nerazzurri nella corsa al giovane difensore.

Ma in questo ultimo scorcio di campionato, il Tardini è una tappa fissa per gli uomini mercato dell’Inter. In estate si tornerà alla carica. “Noi siamo tutti contenti – dice Baronio – perché è un ragazzo che merita. Merita tutto quello che gli sta succedendo per il ragazzo che è. Per farvi capire di chi stiamo parlando vi svelo un aneddoto”.

Baronio e l’aneddoto su Leoni: “Quando è entrato nel nostro ufficio è scoppiato a piangere”

L’aneddoto raccontato da Baronio inizia così: “Il giorno che lui è stato venduto al Parma, come fanno tanti calciatori, è venuto a salutare lo staff. Lo stesso aveva fatto con i compagni di squadra, prima. Quando è entrato nel nostro ufficio è scoppiato a piangere. Come se fosse un bambino che stava con noi da un sacco di anni. Come un bambino al quale dispiaceva lasciare la famiglia. Ma considerate che era con noi solo da sei mesi”. Le lacrime e quel gesto hanno fatto capire a Baronio il tipo di ragazzo che è Leoni: “Dopo il ritiro è andato via, quindi noi l’abbiamo vissuto poco, ma lui ci disse all’epoca che era stato veramente bene con mister Pirlo e con tutto lo staff. Quelle erano lacrime sincere. Mi ha colpito tanto questo episodio, mi ha fatto capire il tipo di ragazzo che avevamo di fronte”.

“L’abbiamo conosciuto in un certo modo, ma l’abbiamo apprezzato prima per il ragazzo che è. Sicuramente, crescere in una famiglia di sportivi lo ha aiutato tanto a calarsi nella parte. Corretto ed educato, rispettoso. Un ragazzo perbene”.

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Giovanni Leoni, giocatore Parma

Baronio: “Leoni è un ragazzo intelligente”

Il primo incontro proprio a Genova, in maglia blucerchiata: “Arrivò alla Samp dalla Primavera del Padova, noi eravamo in difficoltà a livello numerico per via dei tanti infortuni a gennaio scorso. Capimmo subito, dai primi allenamenti, che ci poteva stare tranquillamente nel gruppo della Prima Squadra. Infatti poi andò così. Giocò la sua prima partita da subentrato (Samp-Modena 2-2, 3 febbraio ’24: per Leoni 18 minuti ndc) e fece molto bene. Mi ricordo che non soffriva la pressione. Lo stadio di Genova è uno stadio importante, con una tifoseria fantastica. Questo ti può soltanto caricare e lui ha fatto sì che questo fosse un suo punto di forza”.

Ma chi è Giovanni Leoni? “È un ragazzo intelligente. Quando tu di base hai un’intelligenza superiore alla media, puoi andare oltre. Lui riesce a leggere l’intenzione degli avversari. Una dote che notammo noi all’inizio e questo può essere un suo punto di forza. Quando il difensore incontra un attaccante veloce o comunque un attaccante più potente di lui, cerca di ‘gestirlo’. Con semplici spinte di spalla o giocando in anticipo. Lui, con la punta del piede, riusciva a togliere il tempo all’avversario rubandogli pure la palla. Sono finezze, sono espedienti che solo un giocatore esperto può avere, quando già si conosce il calciatore che si ha di fronte. Leoni ha già questa malizia. È ‘furbo’ al punto giusto, non lo dà vedere perché ha questo fisico imponente che ancora deve essere costruito”.

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Palloni Serie A (credits: Andrea Rosito)

“Leoni è umile: gli auguro di diventare un grande giocatore”

Alla Sampdoria, Baronio ha visto Leoni crescere come giocatore e come uomo. E non sono mancati i consigli: “Gli ho sempre detto: ‘Tu hai la scocca, devi poi inserire tutto il resto. Quello che serve è quello che c’è all’interno’. Lui piano, piano lo sta costruendo. Deve migliorare mettendo forza nel proprio fisico. Sicuramente acquisterà rapidità nei primi metri in futuro. In questo momento ha questo ‘passone’ ancora un po’ da sviluppare. Ma lì entra la sua intelligenza: dove capisce che in questo momento ancora ha poca rapidità, nel breve, va di astuzia spostandoti la palla. Io ho visto la partita contro la Juventus. Tante volte arrivava all’ultimo con la puntina del piede e portava via la palla Vlahović o a Kolo Muani. E arrivava sempre quell’attimo prima che, tante volte, è anche rischioso perché magari puoi fare rigore. Nell’ultimo periodo che guardano veramente tutto è complicato. Devo dire che è stato bravo. È furbo, ha quella furbizia sana che lo porterà a migliorare sempre di più e diventare e diventare un grande giocatore. È un ragazzo umile e l’ho capito da un gesto che una volta fece a fine allenamento”.

Ecco quale: “Non lo faceva per farsi vedere, era proprio una sua caratteristica che sottolineava l’umiltà. Dal primo giorno che è arrivato con noi, dai primi allenamenti, si è messo a raccogliere i cinesini e i palloni a fine esercizi. Cioè, qualsiasi esercitazione ci fosse stata in campo, lui dava una mano al magazziniere. Noi tante volte gli dicevamo: «Leo, lascia stare. Non ti preoccupare!». E lui: «No, sono abituato così!». Quindi è una cosa che ha dentro e penso sia dovuto tanto alla famiglia che l’ha supportato. Gli auguro di diventare un grande giocatore solo per il ragazzo che è”.

A cura di Guglielmo Trupo