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Il pranzo con Galliani, poi la svolta Lazio: le sliding doors di Baroni

Le sliding doors del calcio (e della vita) alle volte possono concretizzarsi in pochi giorni, se non addirittura in poche ore. È stato così a inizio giugno per Marco Baroni, all’epoca in uscita dall’Hellas Verona dopo una salvezza miracolosa. Baroni era il favorito per sedere sulla panchina del Monza; ma in poco tempo è cambiato tutto, con una nuova opportunità davanti, quella della Lazio. Baroni ha scelto il biancoceleste, e oggi, alla guida di una delle rivelazioni del campionato, sfida proprio il Monza. 

Andiamo con ordine. Fine campionato, il Monza si è salvato con anticipo. Dopo due ottime stagioni, Raffaele Palladino valuta nuove opzioni per il suo futuro. Adriano Galliani gli dà una scadenza: fine maggio. Se l’ex allenatore della Primavera non comunicherà la sua decisione definitiva, l’AD si sentirà libero di virare su altri profili. Va esattamente così: Palladino incontra la Fiorentina, e Galliani inizia il casting dei sostituti. L’ex dirigente del Milan vola a Londra per la finale di Champions, ma intanto la rosa dei candidati è ben chiara: Alessandro Nesta (Reggiana), Andrea Pirlo (Sampdoria) e appunto Marco Baroni, che ha deciso di non proseguire con il Verona. 

Photo credits: Andrea Rosito

Baroni sfida il Monza: la squadra che avrebbe potuto allenare

Si arriva così al 4 giugno. Galliani è tornato in Italia ed è a Firenze, per pranzare con Baroni. Il favorito è lui, che comunque ha gli occhi addosso anche di altre squadre, per esempio l’Udinese che sta per salutare Fabio Cannavaro. Un solo giorno e tutto cambia: la decisione era nell’aria, ma il divorzio tra Igor Tudor e la Lazio diventa ufficiale il 5 giugno. I biancocelesti del presidente Lotito individuano subito il sostituto in Baroni. 

La svolta si concretizza anche questa volta in pochissimo tempo. Il 7 giugno, due giorni dopo, Baroni è a Formello. Firma un contratto biennale con la Lazio, ufficializzato l’11 giugno. Nel frattempo, il 6 giugno, il Monza ha scelto Sandro Nesta, reduce da un’ottima annata con la Reggiana in Serie B. Guarda caso, un ex Lazio, nato calcisticamente e cresciuto proprio in biancoceleste. Dopo quei giorni di giugno, in cui le strade dei due allenatori si erano già incrociate, domenica ci sarà anche la sfida sul campo

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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