In quattro giorni ha trasformato una manciata di fischi in centinaia di applausi. C’è il volto da gigante buono di Aurelien Scheidler sulla copertina del Bari che passa per 3-0 a Cittadella, torna alla vittoria a due mesi esatti dall’ultima volta, consolida la terza posizione e dimezza il distacco dal secondo posto e dalla promozione diretta, ora a -3.
Nel pomeriggio del Tombolato il 24enne francese ha messo in mostra buona parte del suo repertorio: gol di rapina con dribbling sul portiere avversario ad aprire i giochi, sponda per il sinistro vincente di Maita a chiuderli.
Sono stati 75 minuti nel segno del riscatto, quelli vissuti da Scheidler in Veneto, stessa regione in cui il Bari aveva ottenuto il suo ultimo successo l’8 ottobre (2-1 a Venezia). Nello specchietto retrovisore il 24enne arrivato in Puglia nelle ultime ore del calciomercato estivo aveva quell’uscita dal campo al 72’ di Bari-Pisa: gol che non arrivava e una (ridotta) parte del pubblico del San Nicola che aveva fatto sentire con i fischi il proprio disappunto per la prestazione. Quella reazione aveva colpito Aurelien, acquisto più costoso dell’era De Laurentiis a Bari con un investimento di un milione e 700mila euro versati nelle casse del Digione.
Difeso a petto in fuori dal suo allenatore Michele Mignani alla vigilia (“Sta facendo bene, si sacrifica tanto e non si può colpevolizzare lui se la vittoria non arriva”), Scheidler ha reagito con i fatti. Scippo del pallone a Frare al 13’ con rete del vantaggio griffata dopo aver saltato Kastrati e festeggiata portandosi le dita alle orecchie per allontanare le critiche e fuga a destra con imbucata vincente per lo 0-3 di Maita al 68’. Nel mezzo, tanti duelli con gli avversari, diverse sponde e la sensazione che lo switch verso il percorso di ’”italianizzazione” del gioco di Aurelien, avviato circa 100 giorni fa, si stia compiendo. Proprio nel momento più importante della stagione, con il capocannoniere biancorosso Walid Cheddira ai mondiali e una fase offensiva che aveva generato 4 gol nelle precedenti 7 partite.
E il pubblico stavolta gradisce. Tanto che al minuto 75, quando Mignani lo ha richiamato in panchina per Salcedo, agli applausi si è sovrapposto il coro “Olè olè olè olè Scheidler Scheidler” dal settore Ospiti, popolato da 374 tifosi nonostante il divieto di vendita ai residenti in provincia di Bari. Un inedito in stagione. In attesa di aumentare il fatturato sotto porta (2 i gol stagionali sin qui su 499 minuti giocati) il “ragazzo d’oro”, come lo ha definito Michael Folorunsho – compagno di reparto per un pomeriggio – nel postpartita, ha già fissato la prossima tappa: la sfida di domenica alle 18 contro il Modena.
Quando sarà tempo di tornare al San Nicola, lo stadio dove aveva esordito segnando l’1 ottobre contro il Brescia e dove era uscito a testa bassa dal campo contro il Pisa. L’intenzione è quella di esibire di nuovo quel sorriso che spicca nel selfie di gruppo a fine gara al Tombolato, postato sui social del Bari. E magari scatenarlo segnando. D’altronde, le prime due parole che Aurelien ha imparato nel corso intensivo di lingua italiana che sta sostenendo sono “fai” e “gol”. Messe insieme, suonano come “fai gol”. Un imperativo per se stesso.
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