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Ko a Catanzaro, il Bari resta in ritiro a tempo indeterminato

Un solo punto nelle ultime quattro partite di campionato, la matematica consapevolezza di non poter più raggiungere il primo posto, obiettivo di inizio stagione oggi detenuto dalla Ternana e distante 19 punti a sei giornata dal termine, e il ko nello scontro diretto di Catanzaro alle spalle.

Il Bari resta in ritiro anche dopo il 2-0 del Ceravolo, come accade da giovedì 18 marzo, dopo l'1-1 del San Nicola contro la Casertana. Questa la linea stabilita dalla proprietà De Laurentiis: al rientro dalla trasferta di Catanzaro, capitan Di Cesare e compagni sono tornati nella struttura alberghiera alle porte della città che l'ha ospitata negli scorsi giorni e continuerà a stare lì fino a nuove comunicazioni. 

Una scelta slegata dal risultato di Catanzaro, secondo quanto filtra dagli ambienti societari. Di certo però il ritiro a tempo indeterminato suona come un segnale rivolto a tutti: dai giocatori, che hanno totalizzato sul campo 53 punti in 30 partite giocate nel gruppo C di serie C, sono a -7 dall'Avellino secondo e rischiano il sorpasso per mano del Catanzaro, oggi a -2 ma con una partita da recuperare mercoledì in trasferta contro la Cavese, allo staff tecnico.

Nella gestione Carrera il Bari ha totalizzato 11 punti in 8 partite, per una media di 1.38 punti a gara (il suo predecessore Gaetano Auteri era stato sollevato dall'incarico dopo aver totalizzato 42 punti in 22 partite, 1.9 di media). Dopo le tre vittorie e un pareggio ottenuti nelle prime quattro uscite con il nuovo allenatore, nelle sfide contro Potenza, Ternana, Casertana e Catanzaro il Bari ha ottenuto un solo punto, segnando appena due reti e dimostrando passi indietro sul piano della produzione offensiva: Antenucci non segna dal 17 gennaio, Cianci dal 28 febbraio.

"Un punto in quattro partite? Poco, ma ci siamo ancora – aveva spiegato Carrera dopo il ko di Catanzaro – abbiamo perso la battaglia ma la guerra è alla fine, bisogna continuare a crederci". Sei le gare di regular season ancora a disposizione per recuperare terreno e preparare i playoff al meglio.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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