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Il Bari può essere promosso in Serie A? Ecco cosa dice il regolamento

Simic con la maglia del bari
Simic con la maglia del Bari (Credit: Tess lapedota/Radio Selene Passione Bari) GianlucadiMarzio.com

Il Bari può essere promosso in Serie A nonostante la proprietà in comune col Napoli? Tutto quello che c’è da sapere

Venderò questa squadra alla miglior proposta possibile e a chi possa portare il Bari il più in alto possibile”. Un messaggio chiaro, lanciato da Luigi De Laurentiis nel momento in cui la formazione allenata da Moreno Longo sembrava aver imboccato la strada giusta per il prosieguo della stagione.

A cinque giornate dal termine del campionato di Serie B, i biancorossi sono pienamente in corsa per un posto nei playoff, mentre il San Nicola torna a sognare le notti magiche di giugno 2023, quando il Bari sfiorò la promozione in Serie A per soli 120 secondi.

Ma il Bari, club di proprietà della Filmauro al pari del Napoli, può essere promosso in A a norma di regolamento?

Di seguito tutto quello che c’è da sapere a proposito.

Cosa dice il regolamento

La risposta è sì. Il Bari può essere promosso in Serie A nonostante la proprietà condivisa con il Napoli. A stabilirlo è stata una modifica al regolamento approvata dal Consiglio Federale della FIGC a fine luglio 2022, che ha prorogato fino all’inizio della stagione 2028/29 il divieto di multiproprietà previsto dall’articolo 16-bis delle NOIF. Dall’estate 2023, dopo la cessione del Mantova da parte di Maurizio Setti a Filippo Piccoli, il binomio Napoli-Bari controllato dalla famiglia De Laurentiis è rimasto l’unico caso di multiproprietà nel calcio professionistico italiano.

Una situazione che ha alimentato tensioni con la tifoseria barese, già profondamente scossa dalle dichiarazioni rilasciate un anno fa da Aurelio De Laurentiis, che definì il Bari una “seconda squadra” del Napoli. Parole pesanti, seguite da un duro monito: “Una volta che la famiglia De Laurentiis si sarà stancata e se ne sarà probabilmente uscita di scena nel 2028 perché prima non se ne parla se la legge non viene modificata, il Bari sarà destinato a rimanere dov’è o a fallire”. Parole che hanno innescato una forte contestazione nei confronti della proprietà. Nei mesi successivi, Luigi De Laurentiis ha provato a ricucire il rapporto con la piazza, prendendo le distanze dalle affermazioni del padre e tentando di rilanciare la centralità del progetto Bari.

Credits: sscalciobari

Bari promosso in Serie A? Cosa cambia per la famiglia De Laurentiis

Il provvedimento della FIGC ha prorogato fino al 2028/29 il divieto di multiproprietà tra club di campionati professionistici diversi, ma resta vietata la presenza di due società controllate dalla stessa proprietà nello stesso campionato, come stabilito dall’articolo 16 delle NOIF. Il divieto si estende anche a coniugi e parenti fino al quarto grado, e riguarda qualsiasi forma di controllo, diretta o indiretta. Pertanto, se il Bari dovesse conquistare la promozione in Serie A, la famiglia De Laurentiis sarebbe obbligata a cedere il club.

Un caso che trova precedenti concreti: è quanto accaduto alla Salernitana, che al momento della promozione era di fatto controllata da Claudio Lotito, già presidente della Lazio, e successivamente venduta dopo pochi mesi a Danilo Iervolino. Nel caso del Bari, dunque, lo scenario sarebbe analogo: con il Napoli già in Serie A, il regolamento FIGC vieta espressamente che due club legati alla stessa proprietà possano coesistere nella massima serie. La cessione, in caso di promozione, sarebbe non solo probabile, ma inevitabile.