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Intuizione, promozione e personalità: così Polito ha conquistato Bari e il Bari

Conquistare una città, la fiducia di una e di una tifoseria in 452 giorni. Manuale scritto da Ciro Polito. Non è andata esattamente così tra il direttore sportivo classe 1979 e il Bari ma il rapporto fiduciario stabilito tra le parti spinge a pensarlo. Un asse solidissimo, passato per una promozione in B e rinnovato con una firma: quella posta dal dirigente sul prolungamento del contratto con il club. Nuova scadenza 2024, con opzione di estensione fino al 2025. Un attestato di fiducia in piena regola, stipulato con una stretta di mano prima del ritiro estivo e ufficializzato dopo quattro giornate di campionato. Un «atto di volontà comune – lo ha definito il presidente Luigi De Laurentiis – Polito è l’uomo giusto per questo Bari, lo ha dimostrato e continua a darne prova giorno dopo giorno. C’è sintonia assoluta tra noi e anche dal punto di vista umano c’è grande empatia. Continuiamo a lavorare per portare in alto il progetto Bari».

 

 

Polito e l’arrivo a Bari: 40 operazioni di mercato in cinque mesi

Con radici che affondano nell’estate del 2021. Il Bari deve ripartire dopo un’annata negativa, chiusa con il ko al primo turno dei playoff nazionali per mano della FeralpiSalò. Addio con Gaetano Auteri a quattro mesi da quello con Giancarlo Romairone e nuovi volti tra campo e area tecnica: Polito chiude l’avventura con l’Ascoli e sceglie la Puglia, indicando Mignani (con tanto di “colloquio di lavoro” avvenuto nella stazione di Roma, racconterà il diretto interessato) per la panchina. La promessa alla piazza? “Proveremo a creare un Bari con senso di appartenenza e con la voglia di lottare. Non ci sono alibi, c’è un solo obiettivo: vincere“. Risultati? Sarà rivoluzione estiva, con ben 30 movimenti tra entrate e uscite. Partendo dagli arrivi di D’Errico e Botta e chiudendo a fine mercato con Terranova e Pucino, che si dimostreranno assolutamente preziosi nel cammino promozione. Quel restyling sarà completato a gennaio con altre 10 operazioni tra arrivi e partenze. Con risultati maturati il 3 aprile, data del salto di categoria e del ritorno in B con tre turni di anticipo sul termine del campionato.

Petto in fuori nei momenti difficili

Eppure non è stato un percorso netto quello del Bari. I momenti di difficoltà, per quanto ridotti, ci sono stati. E Polito ci ha sempre messo la faccia. Esemplare la data del 19 febbraio 2022: al San Nicola il Campobasso passa per 2-3 e la squadra di Mignani fa i conti con la seconda sconfitta casalinga di fila in casa dopo quella contro il Messina. Il vantaggio sul secondo posto è di quattro punti e qualche scricchiolìo si avverte. Così Polito prende parola in sala stampa, annuncia la scelta di portare la squadra in ritiro e chiede scusa alla città. Quel Bari non perderà più un colpo fino alla promozione.

Foto: Tess Lapedota

Il nuovo Bari: valore della rosa raddoppiato

Durante l’estate più di qualche club ha chiesto informazioni sul conto di Polito, eppure la scelta del ds è sempre stata in una sola direzione: rispettare il contratto con il Bari e costruire in Puglia un progetto, quello che aveva lasciato intravedere ponendo solide basi già ad Ascoli. E anche in B lo schema di allestimento della squadra si è ripetuto: tanti arrivi, 14, e tanti addii, 12, con scommesse interessanti per il calcio italiano come il difensore sloveno Zuzek e l’attaccante francese Scheidler, acquisto più costoso dell’era De Laurentiis a Bari, profili da rilanciare come Ceter e rivelazioni come il baby portiere Caprile e l’attaccante Cheddira, riscattato dal Parma e già nel mirino del Marocco. Nelle prime sei partite ufficiali tra campionato e Coppa la squadra è ancora imbattuta. Ma un dato intanto è sotto gli occhi di tutti: il valore della rosa è raddoppiato in un anno, passando (fonte Transfermarkt.it) da 9,3 milioni ai 18 di questa stagione. Dove arriverà il Bari? Si vedrà. Di certo nel futuro prossimo lo farà con Polito. E con il suo motto, esibito alla piazza il 12 giugno, data della presentazione ufficiale: “In B e C si vince con lo spogliatoio“.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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