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Bari all’ultima curva: Mattera abbatte la Muraglia Palmese

Se non puoi essere bello, sii efficace. Regola sempre attuale, soprattutto in serie D. Dove, anche se sei la corazzata del girone, ti tocca mettere da parte il fioretto e andare di spada. Regola confermata al San Nicola di Bari, dove per 88 minuti i padroni di casa e la Palmese non sono andati oltre lo 0-0. Il campo era stato più forte della differenza di budget, con i calabresi allestiti al costo di 15mila euro al mese che sognavano il pareggio da incorniciare sul campo della big del campionato e l’undicesima partita senza sconfitte, con status di imbattuti da condividere con gli avversari. Risultato che Gangemi (mister Franceschini squalificato) e i suoi stavano portando a casa grazie a una prova ordinata, con un solo diktat. Difendere in 11 dietro la linea della palla, compreso l’attaccante Ouattara – protagonista di un’ottima prova – e provare a ripartire quando possibile. Piano efficace, in grado di imbrigliare Brienza, Floriano, Simeri, Neglia e Pozzebon, le armi alternate dall’allenatore pugliese Giovanni Cornacchini per il suo attacco.

Poi è stato il turno di Giuseppe Mattera: il difensore centrale 35enne, tornato titolare dopo due turni di squalifica, ha raccolto la sponda di Valerio Di Cesare sugli sviluppi di una punizione di Brienza e lo ha scagliato alle spalle di Barbieri. Muraglia Palmese abbattuta, festa tra i 10mila del San Nicola, Bari che allunga in vetta (+6 sulla Turris, seconda) e festa sotto la Nord. “Ho tirato con tutta la forza che avevo, o la sparavo in curva o in rete – scherza al fischio finale il difensore, alla seconda rete stagionale dopo quella all’Igea Virtus – Valerio ha fatto una bella sponda ed è andata bene. Meglio così. Loro si sono difesi molto bene, con grande organizzazione e personalità. Non era una partita facile, in D ce ne saranno tante così, è bene abituarsi in fretta”. Come il Bari, di corsa verso la risalita. Con un primato che vale 27 punti dopo 11 partite.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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