“Alla lunga i numeri dicono la verità. L’anno scorso vincevamo spesso senza prendere gol, quest’anno facciamo molti più gol e probabilmente ne prendiamo di più. La classifica che abbiamo è quella che meritiamo, ma continuo a non guardarla: la testa è solo sul Cosenza”. Copyright di Michele Mignani, allenatore di un Bari che domenica alle 16.15 ospiterà i calabresi di William Viali, ultimi della classe ma a -4 dalla salvezza diretta, al San Nicola.
Dopo la Spal di Radja Nainggolan, ecco il Cosenza di Mauro Zarate: altro incrocio con volti noti per la Serie A, in una sfida che farà a meno di un protagonista. “Folorunsho non sta benissimo, ha un fastidio al ginocchio e abbiamo deciso di tenerlo fermo questa settimana: non sarà della partita – l’annuncio dell’allenatore dei pugliesi – chi al suo posto? Vediamo. In 10 non giochiamo”. Ironia che stempera la tensione di un prepartita carico di significati.
Già, perché il 4-3 di Ferrara ha permesso a Cheddira e compagni di cancellare i due ko di fila contro Palermo e Perugia e consolidare il quinto posto. La ricerca è ora improntata alla conferma in casa, dove il Bari corre meno che in trasferta (14 punti a 22). E dopo il Cosenza, il 18 febbraio in Puglia arriverà il Cagliari. “Le squadre come il Cosenza hanno tanto bisogno di fare punti e dobbiamo avere più determinazione di loro per vincere – ammonisce Mignani – conosco Viali e lo reputo molto bravo, ha fatto annate importanti in C. Sono imprevedibili, hanno cambiato molti giocatori offensivi e ci sicuramente tanto furore agonistico: dobbiamo quindi pensare di averne più di loro”.
Bari che ha il miglior attacco della B, il capocannoniere (con Brunori) Cheddira e uno dei portieri più interessanti del torneo come Elia Caprile. “Perché siamo ‘solo’ quinti? Perché il campionato è lungo – osserva Mignani – c’è stata meno continuità nell’ultimo periodo, ma c’è sempre stata, anche di prestazione, a parte la partita con il Perugia, dove però siamo arrivati con delle difficoltà. La squadra deve continuare a lavorare come sta facendo e sono convinto che i risultati arriveranno”.
Fari puntati anche sui gol presi negli ultimi 15 minuti di gioco, ben 11 sui 25 complessivi. “Un dato di cui ho parlato alla squadra – spiega l’allenatore – alcuni li abbiamo presi poi a risultato acquisito, vedi la partita con il Brescia. Però non è un caso, probabilmente c’è un atteggiamento sbagliato, forse di rilassamento. Ma ho detto ai ragazzi che questo non può esserci”.
Al gruppo si sono aggiunti anche Molina e Benali, rinforzi dell’ultimo giorno di mercato che confidano in un posto da titolare: “Li ho trovati tutti bene, sin dal primo giorno. Sono professionisti che curano il proprio corpo e si sono adeguati alle nostre metodologie di lavoro. Per come giochiamo noi Molina è una mezzala ed esterno, all’occorrenza anche terzino. Benali può fare tutto: mezzala, trequartista, play, quarto di centrocampo. Ci ha messo un attimo ad inserirsi”. A prescindere dagli interpreti, vale un concetto in vista del Cosenza: “Questi sono punti che cominciano a valere doppio. Vincere vorrebbe dire probabilmente lasciare una squadra dietro per tutto il resto del campionato”.
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