Dopo la sconfitta con il Parma, il Bari riparte dalla sfida del San Nicola contro il Como, in programma domenica 1 ottobre. Per i biancorossi sarà la prima partita nella parte destra della classifica dall’arrivo di Mignani, che ha parlato così in conferenza stampa: “Dal mio punto di vista cambia poco. Gli scorsi anni dicevo che non guardavo alla classifica, era la verità e non la guardo neanche ora. Dobbiamo guardare in casa nostra per fare punti. A prescindere dall’avversario bisogna fare di tutto per farli”.
Proseguendo, Mignani è stato interrogato sul malumore dei tifosi e sui risultati ottenuti dal Bari in questo periodo, parlandone così: “Io non sto andando a cercare il Bari dell’anno scorso o di due stagioni fa. Sto andando a cercare una solidità che ci porti a prendere meno gol e a farne uno in più degli altri. Piacerebbe anche a me essere bello e vincere. In questo momento l’importante è fare punti. Neanche noi siamo soddisfatti dei punti che abbiamo in classifica, derivano da una serie di prestazioni in cui siamo stati altalenanti. È successo anche a Cittadella e Pisa. Dobbiamo cercare di portare l’equilibrio dalla parte nostra. Immagino che i tifosi non siano soddisfatti, ognuno ha l diritto di esprimere il proprio pensiero. Ma se si parla di preoccupazione non so a cosa ci si riferisca, noi cercheremo di dare più soddisfazioni possibili attraverso l’impegno, il lavoro e la voglia di combattere”.
Ma l’allenatore biancorosso ha visto anche una grande rivoluzione per la sua rosa nell’ultima sessione di calciomercato. Quanto tempo ci vorrà per inserirli al meglio? “Non c’è un numero di giorni preciso. Di questi 15 giocatori, molti sono arrivati nell’ultimo periodo. Non hanno le stesse conoscenze di chi c’era l’anno scorso, per un allenatore è stata una problematica. Se poi in una settimana come questa ci si allena solo due giorni tra una partita e l’altra allora il lavoro si complica”.
E poi un indizio di formazione per l’attacco: “Le condizioni di Diaw crescono di giorno in giorno, stiamo valutando se possa essere questo il momento di farlo partire dall’inizio. L’unica cosa è che non vogliamo correre rischi. Nelle ultime due partite non ha avuto ripercussioni dopo gli ingressi”.
Tornando sui malumori della piazza, di cui ha parlato anche Di Cesare dopo la partita col Parma, Mignani ha avuto un approccio razionale: “Non do molto peso a quello che succede fuori dallo stadio. Leggo il giusto, non seguo molto i social, soprattutto quando non arrivano i risultati. Viene amplificato tutto in negativo. Non so a cosa si riferisse nello specifico Valerio, è qui da tanti anni e ha consapevolmente espresso un pensiero. Non ho parlato con lui. Ho avuto la fortuna di vivere due anni meravigliosi qui. Nel calcio non si può vivere la stessa continuità delle stagioni passate. Se penso al Napoli, che ha vinto lo Scudetto l’anno scorso, allora dovrebbe essere prima o seconda in classifica. Ho imparato a conoscere il tifoso barese, per me è meraviglioso e stra-innamorato della propria squadra. E proprio per questo gli viene concesso qualcosa in più. Noi faremmo di tutto per dare soddisfazioni ai nostri tifosi, non fasciamoci la testa prima di romperla. Pensare male in questo momento toglie energie e forza”.
E sulla mancanza di gol in zona offensiva rispetto all’ultima stagione: “Continuate a fare il paragone con l’anno scorso, io continuo a dirvi che è un’altra annata. Non abbiamo più Antenucci, Cheddira e Folorunsho, sono i giocatori che ci avevano fatto più gol. Noi abbiamo fatto i gol che meritavamo di fare, magari in qualche situazione siamo stati un pizzico sfortunati. Potrebbe essere un momento in cui non riusciamo a esprimere il nostro potenziale offensivo. A Parma siamo stati pericolosi”.
Qualche parola poi sull’inserimento di nuovi arrivati come Edjouma – che ha deluso col Catanzaro – e Aramu: “Io e il mio staff cerchiamo di mettere i giocatori nelle condizioni migliori di esprimersi. A volte devi avere le conoscenze per poterlo fare; quando c’è un giocatore che non conosci e hai visto solo sui video magari ha cose che ti aspetti e altre che non ti aspetti. Oppure devi fargli conoscere nuovi aspetti del suo gioco. Mettere in campo Edjouma è fargli pensare che sia dentro al progetto e vedere cosa ti può dare. Intanto speri che cresca di condizione. Io Aramu l’ho aspettato e penso possa servire in una certa zona di campo. Con il Parma l’ho visto cresciuto”.
Mignani ha commentato anche la situazione di un simbolo del Bari, impiegato poco nelle ultime partite: “Bellomo è un giocatore che sotto l’aspetto della presenza vorrebbero tutti gli allenatori. Non ha mai sbagliato per un minuto l’atteggiamento o un allenamento. In questo momento lo sto facendo giocare meno perchè sto vedendo altri calciatori più in condizione di lui”.
A Parma, il Bari ha subito gol poco dopo l’uscita di Di Cesare. Quanto è importante far giocare lui rispetto agli altri difensori? “Valerio è un valore aggiunto per questa squadra per via della sua presenza sotto tutti gli aspetti. Gli auguro di essere in queste condizioni per altri cinque anni, anche se ci sta che possa avere problemi ogni tanto. Penso che Zuzek possa aiutarci in determinate circostanze e Matino in altre. Sono ragazzi su cui abbiamo investito, ci crediamo”.
Il gioco del Bari quest’anno sembra essere molto improntato sugli esterni, a differenza dell’anno scorso, quando Mignani tendeva a giocare di più col trequartista fisso: “Le tracce che diamo sono quelle che possiamo dare. Nel momento in cui abbiamo giocatori con determinate caratteristiche li usiamo così. Non posso chiedere ad Achik, Aramu o Morachioli di fare la prima punta. Io devo metterli nelle condizioni di esprimersi al meglio”.
E qualche parola finale sulle dichiarazioni di Di Cesare in merito al suo obiettivo di puntare alla Serie A: “Chiunque di noi vuole avere l’ambizione di fare il meglio. Capisco ciò che dice Valerio, non sono solo parole ma c’è la dimostrazione in campo di ciò che dice. Credo che nella vita se uno vuole qualcosa debba avere la forza interiore di andarsela a prendere. Vorrei che tutti si alzassero con il pensiero di fare qualcosa di importante. A volte anche se lo vuoi non è sinonimo che accada. Ti devi scontrare con determinati contesti e ricordarti che giochi sempre una partita di calcio. Continuo a pensare che quello che è stato è stato, dobbiamo resettare e riprenderci tutto con la nostra forza”.
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