Compleanno in ritiro e la volontà di essere sempre più il Bari-centro. Da Roccaraso, quartier generale del club biancorosso in vista del prossimo campionato di B, Raffaele Maiello, a Bari da gennaio del 2022, lancia messaggi chiari.
Con fermezza e determinazione, doti che lo accompagnano da sempre in campo: il 31enne di Acerra, oltre 300 partite in B in carriera, indica anche la qualità chiave per affrontare il campionato. “La dote fondamentale è l’umiltà, abbinata al sacrificio e alla forza di gruppo. La squadra può raggiungere obiettivi solo così, soprattutto quest’anno: si tratterà quasi di una A2. In questi giorni ci stiamo preparando per affrontare un campionato difficile e farci trovare pronti“.
Gli anni sulla carta d’identità sono 31. “Ho ricevuto davvero tanti messaggi, soprattutto sui social“.
Non è passato inosservato quello inviato via Instagram da Camillo Ciano, amico fraterno ed ex compagno di squadra con il quale Maiello ha condiviso ben cinque stagioni e mezzo tra Crotone e Frosinone. E radiomercato ha associato Ciano proprio al club pugliese: “Lui a Bari? Ne sarei contento ma non sta a me fare mercato – sorride Maiello – per questo c’è un direttore sportivo come Ciro Polito che è molto bravo: Camillo è un giocatore forte, non devo dirlo io“.
Il rapporto tra i due va oltre il campo: il centrocampista è stato anche padrino di battesimo del figlio di Ciano. “Siamo stati anche in vacanza insieme – ricorda – gli ho detto che a Bari c’è una bella atmosfera. Si tratta di una bella piazza, una grande città dove si respira calcio vero“.
Un altro volto di fiducia nello spogliatoio è Terranova: “Emanuele è un amico, ieri è stato uno dei primi a farmi gli auguri di compleanno“.
Le 15 presenze messe insieme da febbraio a maggio gli sono bastate per prendersi il cuore del centrocampo del Bari.
A Roccaraso Maiello sta registrando ulterioremnte l’intesa con Maita e D’Errico, in attesa di eventuali nuovi arrivi dal mercato: “Ci conosciamo dallo scorso anno, sicuramente aver trascorso del tempo insieme aiuta a conoscersi ancora meglio e c’è ancora tanto da lavorare. Il campo deve parlare sempre, è l’unico giudice. Io ce la metterò tutta per meritare fiducia e mettere in difficoltà l’allenatore“.
Con quasi 400 partite tra i pro, suo è anche il ruolo di chioccia nei confronti degli under portati in biancorosso dal ds Polito, come Caprile, Dorval e Bosisio: “Sono tutti bravi ragazzi con buone qualità e ci danno speranza, dobbiamo essere bravi a farli inserire subito nel gruppo“.
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