Manuel Marras vede doppio. Il numero 10 del Bari sa segnare (quasi) solo due gol per partita quando entra nel tabellino dei marcatori. Un'attitudine ribadita al Menti di Castellammare di Stabia, dove l'esterno classe 1993 ha firmato il blitz dei biancorossi, segnando due reti a cavallo tra i due tempi di gioco. Apertura al 43', angolando il sinistro in area su invito di D'Ursi, chiusura al 2' del secondo tempo, scambiando nello stretto con Antenucci e calciando a giro sul secondo palo. Due gol e quota 7 marcature stagionali raggiunta, con una particolarità: prima della doppietta alla Juve Stabia, Marras aveva colpito due volte nella stessa partita il Potenza al Viviani a novembre e la Virtus Francavilla al San Nicola a gennaio. In quei casi, però, il Bari aveva vinto 4-1. Questa volta si è fermato sul 2-0, rendendo ancora più pesanti i due centri dell'ex Livorno. Che al Menti contro la Juve Stabia aveva già segnato nello scorso giugno in B, quando gli amaranto erano passati per 3-2.
I 7 gol di Marras fanno la somma nell'attacco del Bari con i 13 di Cianci (3 in biancorosso) e i 12 di Antenucci. Gol pesanti, che valgono il 65,3 per cento dei 52 punti messi sin qui in cassa, utili per il terzo posto a -1 dall'Avellino. I tre attaccanti, con le rispettive reti decisive, hanno infatti garantito 34 punti (15 Antenucci, 12 Marras e 7 Cianci). Due punti su tre, in soldoni, hanno la loro firma. E la spinta di una difesa diventata più solida da tre settimane a questa parte, con un solo gol incassato tra i derby casalinghi contro Monopoli e Foggia e le trasferte di Catania e Castellammare.
Continuità, rappresentata da Marras e Antenucci, e verve rinnovata, quella garantita da Cianci, barese doc prelevato a fine gennaio dal Potenza. La firma sul Bari ritrovato, con 10 punti in cassa nelle ultime quattro partite, resta però quella di Massimo Carrera. Arrivato in panchina al posto di Gaetano Auteri dopo lo 0-1 del San Nicola contro la Viterbese dello scorso 7 febbraio, l'ex difensore biancorosso, tornato in città a 30 anni dal suo addio, ha ridisegnato la squadra e dato nuove certezze al Bari: dal 4-2-3-1 sul campo, modulo scelto per andare oltre il 3-4-3 di Auteri, ai messaggi all'esterno.
"Non conosco la C ma conosco il calcio" aveva risposto a chi gli ricordava le sue esperienze da vice di Conte alla Juventus e in Nazionale e quelle da allenatore capo allo Spartak Mosca e all'Aek Atene. Ha prima pensato a murare la difesa, ricordando le sue radici, e ha liberato la qualità dei suoi attaccanti, tornati a colpire e ad essere determinanti. E a sorridere, come la foto di gruppo postata sui social a fine partita – tornata una consuetudine – dimostra.
Foto di Tess Lapedota
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