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Bari, Ichazo e Capradossi si presentano: “In Serie B per il rilancio”

Le ultime ore di mercato li hanno portati sul volo per Bari, con una valigia carica di speranze e voglia di risalire gerarchie senza restare semplici alternative. Salvador Ichazo, classe 1992, e Elio Capradossi, classe 1996, hanno accettato la discesa in B da Torino e Roma per rilanciarsi e oggi sono stati presentati:

“Mi manda Diego Polenta (ex difensore biancorosso, ndr), siamo amici” assicura Ichazo: “So che dovrò giocarmi il posto con Micai, siamo due portieri diversi, mi hanno parlato bene di lui anche come persona. Io sono a disposizione della squadra: le scelte dovrà farle il mister”. Quasi 190 centimetri di altezza per il 24enne di San Josè de Mayo, che ha “nelle uscite alte” il suo punto di forza. Tre presenze in serie A a Torino, poi il ritorno in panchina come vice-Padelli: “Il mister aveva deciso di testarmi e poi di riportarmi in panchina, io ho accettato le sue scelte”. E’ arrivato in Italia con la fama di pararigori (ne respinse 4 in una finale scudetto), il suo modello è Buffon, ma da bambino sognava sulle orme “di Chilavert, infatti ho imparato a giocare con i piedi agli ordini di Ventura”.  Le sensazioni sono chiare: “Sono qui solo da tre giorni e ho già avuto un’ottima impressione. Voglio affermarmi con il Bari”.

Nel passato la vittoria del campionato Primavera da capitano della Roma, un crack al ginocchio e mesi all’ombra di “Manolas e Rudiger, allenandomi con loro e cercando di studiarli”: è il sintetico biglietto da visita presentato al Bari da Elio Capradossi, 20enne di origine ugandese alla prima esperienza lontano dalle giovanili della Roma. Difensore centrale di piede mancino, al quale “piace impostare l’azione e cercare anche di giocare palla a terra. Nelle giovanili ero centrocampista, sono passato dalla Lodigiani prima di arrivare alla Roma”. Personalità, formata anche attraverso un crack al crociato, in attesa di “raggiungere il 100% della forma fisica”. Una crescita che passa anche da Roberto Stellone, allenatore abituato a formare i giovani: “Lo sto conoscendo in questi giorni, trasmette grande carica”.

Crescenzi e poi Sabelli: Bari è terra fertile per i giovani della primavera giallorossa. “Spero di ripercorrere le loro orme, appena mi hanno proposto questa opportunità ho detto subito sì. Bari è la prima vera occasione per testarmi: sono qui per mettermi alla prova, è un trampolino di lancio da sfruttare al meglio. Si tratta di un passo importante in una piazza calda”. Non ha paura, Capradossi, già capitano della Nazionale Under 20: “Indossare la fascia di capitano dell’Under 20 è un onore: sono un giovane ma sento le responsabilità del ruolo. Spero di mettermi alla prova, vedremo come andrà”. Determinato in campo, paziente fuori: “Aspetterò il mio turno, non devo avere fretta. A Perugia ho visto un bel Bari, è stata una grande vittoria su un campo molto difficile”.
Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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