Sfida al Genoa da genovese, a pari punti sul gradino più basso del podio con i prossimi avversari e dopo essere cresciuto nel settore giovanile della Sampdoria: sarà un Santo Stefano speciale per Michele Mignani, allenatore di un Bari terzo in classifica che si prepara a chiudere il girone di andata contro una squadra ripartita sotto la guida di Alberto Gilardino, con sette punti nelle ultime tre gare.
“Fa sempre un certo effetto affrontare una delle squadre della mia città – ammette nel prepartita – quella che è stata avversaria nel settore giovanile. Non vedo l’ora che arrivi il 26 anche se ora riesco a calmierare le emozioni meglio di quanto facessi da giovane“.
Riavvolge il nastro del 2022, Mignani. Anno che l’ha visto vincere in Serie C e confermarsi alla prima volta da allenatore in B. “La critica che mi ha ferito di più nel 2022? So che il mio è un lavoro esposto a critiche se le cose non vanno bene e a elogi se vanno bene“. Fa professione di equilibrio, l’allenatore del Bari: “Non si può mai piacere a tutti ma un allenatore deve avere la forza mentale di andare dritto per la sua strada. Sono arrivato qui quasi come un perfetto sconosciuto per la gente di Bari e ad oggi credo di essermi meritato un pochino di stima per come la squadra gioca e sotto l’aspetto umano“.
La classifica dice quota 30 punti, a -3 dalla promozione diretta a 90′ dal giro di boa. “Dobbiamo guardare al nostro percorso – sottolinea Mignani – ma effettivamente a inizio stagione non avremmo pensato di stare a braccetto con il Genoa, quello che abbiamo fatto l’abbiamo meritato sul campo. Siamo sempre riusciti a giocare alla pari con tutti“. Anche cambiando volto, come fatto con il 4-2-3-1 varato nelle ultime tre partite: “Folorunsho ancora in attacco? Di sicuro è una possibilità ma in attacco abbiamo tante opzioni e possiamo scegliere. Di certo Michael ci dà un modo di giocare diverso dagli altri“. Contro Gilardino sarà sfida già vista in campo, quando Mignani marcava e Gila segnava: “Tanti ex campioni del mondo in panchina? Sicuramente una grossa mano agli allenatori la danno i calciatori che allenano. Io credo che in questo momento Inzaghi, Grosso, De Rossi, Cannavaro e Gilardino stiano facendo bene“.
Alla voce opzioni c’è di sicuro Cheddira, tornato a disposizione dopo l’esperienza mondiale con il Marocco. “Walid è stato un giocatore fondamentale per noi nella prima parte di campionato – ricorda Mignani – ma con il suo ingresso non credo che saremo tanto diversi come atteggiamento e struttura da quanto visto nelle ultime partite“. Contro il Genoa rientrerà dalla squalifica Maiello mentre spera nella convocazione Ricci, out da un mese: “Ricci sta meglio, ha fatto quasi tutto l’allenamento del giovedì e se sarà a posto anche nei prossimi due giorni probabilmente sarà convocabile il 26“.
Chiosa sul pubblico, con 30mila presenze già assicurate a tre giorni dalla partita e il record di tifo – 38.800 il 28 ottobre contro la Ternana -che trema: “La squadra vorrebbe sempre vincere -sorride Mignani – percepisce la passione che la gente pone nei confronti dei colori del Bari. Vorremmo sempre cercare di dare soddisfazioni quando sono numerosi in trasferta e al San Nicola. Questa per noi deve essere una motivazione in più, non un motivo di pressione“.
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