Se per ogni riccio c’è un capriccio, quelli di Mehdi Dorval sono indotti nelle teste e nelle gambe degli avversari. Il terzino algerino classe 2001, alla sua prima stagione nel calcio professionistico, è stato assoluto protagonista della semifinale di ritorno dei playoff di B tra Bari e Südtirol, vinta per 1-0 dai biancorossi di Michele Mignani che grazie alla rete di Benedetti e al terzo posto in regular season hanno pareggiato la sconfitta di misura incassata quattro giorni prima a Bolzano e hanno conquistato il pass per la finale. Un’immagine su tutte per cristallizzare la sua partita. Minuto 88, sprinta per 50 metri per andare a pressare Siega mentre la sua squadra, in 10 per il “rosso” a Ricci, rifiata e difende la qualificazione. L’avversario calcia fuori, il pubblico sugli spalti esulta e Mehdi aizza la folla: braccia alte e occhi quasi spiritati.
Nella notte del San Nicola, davanti a quasi 52mila spettatori, Dorval è stato il leader che non ti aspetti. Ritornato tra i titolari a Genova il 19 maggio, quasi quattro mesi dopo l’ultima volta, complice l’infortunio di Pucino, il 22enne che tanti paragonano all’ex Real Madrid Marcelo per la capigliatura ha messo da parte la timida notte del Druso, dove raramente aveva superato la metà campo, e ha proposto la sua qualità principale: attaccare l’avversario. Come quando da ragazzino con l’Aubervilliers saltava gli avversari da esterno alto a sinistra e segnava. La corsia mancina gli ha fatto compagnia anche a Fasano e Cerignola, sui campi caldi del girone H di Serie D dove Mehdi ha imparato a conoscere il calcio italiano e a vincere (con l’Audace l’anno scorso è stato promosso in C). Nel Bari 2022/23 sin dal ritiro estivo di Roccaraso Mignani lo ha resettato a destra. Dopo un mese e mezzo da spettatore, o quasi, Dorval ha esordito dal primo minuto a ottobre del 2022 nel 6-2 contro il Brescia, siglando anche un assist per Cheddira e mettendo il piede in altri due gol. Di lì ha avuto il via una stagione divisa in due tronconi: titolare nove volte su 10 tra la 12esima e la 22esima giornata, poi 15 volte di fila fuori dall’undici di partenza fino all’ultima giornata.
Nulla che potesse però scoraggiare Dorval. Non a caso l’hashtag che più spesso sceglie su Instagram è #Rescape. Che in francese equivale a “sopravvissuto”. La faccia è quella di chi maschera con quei baffi una carta d’identità verde, con 22 anni compiuti a febbraio e tanti sogni nel cassetto. “Mi piacerebbe arrivare in A ma per farlo devi lavorare sempre, ogni giorno. Mi serve tanto impegno e un pizzico di fortuna” raccontava all’alba della sua avventura a Bari. E nella notte più importante della stagione (per ora) con il Bari in 10 è stato uno dei trascinatori sul campo, nonostante fosse l’unico a non frequentare i professionisti nella scorsa stagione.
Ha sprintato come Cuadrado a destra nel primo tempo, ha dato qualità e quantità a sinistra come Joao Cancelo nel secondo tempo. Tanto per citare i suoi due modelli di una vita. Agli amici che alla vigilia gli chiedevano se avesse patito la pressione di uno stadio da record in stagione per la B, Mehdi aveva risposto: “Ansia? Cos’è?”. In tasca ha un contratto con il Bari – prolungato a stagione in corso – fino al 2026, in testa tra tutti quei ricci che calamitano l’attenzione del pubblico barese un chiodo fisso: la Serie A. Ben più che un semplice capriccio.
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