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Bari, senti Di Cesare. “Vogliamo sognare e far sognare una città intera”

“Io quest’anno voglio sognare. Siamo consapevoli del fatto di essere una neopromossa ma vogliamo sognare e vogliamo far sognare una città intera”. Parola di Valerio Di Cesare. Il capitano del Bari, 40 anni da festeggiare sulla carta d’identità il prossimo 23 maggio e giocatore di movimento più ‘esperto’ del campionato di Serie B 2022/23, non ha dubbi sulle prospettive dei biancorossi, oggi quarti con 33 punti, in questa stagione.

 

 

Lo ammette nel corso della prima puntata del format “Tell me”, lanciato dalla Ssc Bari su Youtube. Un viaggio nella memoria del difensore romano con 10 momenti da rivivere nelle 185 partite giocate da lui con la maglia del Bari tra il biennio 2015/17 e dall’estate 2018, quella del ritorno in biancorosso, ad oggi.

Di Cesare riavvolge il nastro: “Riportare il Bari in B mio obiettivo dal 2018”

“Avevo i capelli rispetto ad ora – assicura Di Cesare rivivendo la sua cavalcata con il Bari e rivedendo un’intervista di settembre del 2018 – mi vengono i brividi anche vedendo il percorso che ho fatto fino ad ora. C’è la gioia di aver ottenuto la Serie B, era il mio pensiero quando sono tornato a Bari”.

 

 

Nessun dubbio sul momento più emozionante. La data è quella del 3 aprile 2022, con il ritorno in B. “La giornata di Latina mi rimarrà sempre nella mente, è stata veramente una liberazione dopo quello che abbiamo passato. Quando sarò seduto al divano di casa a 60 anni, saranno immagini che mi torneranno in mente. Tornare a Bari alle 2 di notte e vedere così tanta gente ad aspettarci al San Nicola ha rappresentato qualcosa di unico. Per il Bari ha rappresentato il giorno della rinascita”.

Futuro da ds, presente da leader. “Quando smetterò lo spogliatoio mi mancherà come l’aria”

I click del capitano biancorosso sono anche legati ad alcuni gol segnati in Serie D. Come quello alla Nocerina (“Vincemmo 4-0. Feci il gol del 3-0 avviando l’azione dalle retrovie” dice di quella ruleta” ai confini della propria area di rigore proseguita per un’azione che in sette tocchi portò alla rete avversaria) o il tiro a giro sotto l’incrocio a Castrovillari contro il Rotonda: “La cosa che mi fa sorridere è Gianni Picaro (il team manager, ndr) che si fa 50 metri per abbracciarmi. Feci un gran gol di sinistro a pochi minuti dalla fine, eravamo sull’1-1. Siamo rimasti io e Ciccio Brienza sotto la curva e ci abbracciammo cadendo per terra. Con lui prima delle partite ci guardavamo e ci dicevamo ‘che finaccia abbiamo fatto’. Sono grato a tutti i compagni di squadra, ci hanno dato tutti una grande mano”.

 

 

Anche quest’anno al centro del Bari ci sono lui e il numero 6 che porta sulle spalle: in campionato Di Cesare ha saltato solo due partite su 21 e ha segnato già due gol. Per il futuro studia da direttore sportivo ma per mettere da parte gli scarpini da gioco c’è ancora tempo. “Per me lo spogliatoio è qualcosa di unico – ammette – e penso che quando smetterò sarà la cosa che mi mancherà di più”.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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