“È un ragazzo che pensa da adulto, giovane ma con grande personalità. L’ho voluto a tutti i costi perchè è una pedina fondamentale per la mia idea di calcio”. Copyright di Andrea Camplone, allenatore del Bari: destinatario dei complimenti, Jacopo Dezi. Il tutto a poche ore dal poker di reti rifilato dal Bari alla Ternana ieri sera al San Nicola. Un secco 4-0 coinciso con il ritorno alla vittoria dei galletti dopo 38 giorni di digiuno e con la prima marcatura del 24enne di Atri in biancorosso, maturata nella ripresa su assist di Rosina.
Qualità innata nei piedi, con grinta e corsa alimentate e acquisite nel biennio a Crotone, dove aveva messo insieme 69 presenze e 4 reti, e una consapevolezza appresa pienamente a Napoli nei sei mesi trascorsi sotto la guida di Maurizio Sarri, uno che ha sempre tirato il meglio dai suoi giovani. A gennaio la corte del Bari, approdata a matrimonio alla vigilia della trasferta di Pescara, prima delle cinque partite senza vittorie che avevano portato i galletti fuori dalla zona-playoff. Sempre titolare a febbraio, sempre tra i pochi a meritare la sufficienza. Un leader tecnico per una mediana di incursori: Dezi é stato questo per il Bari, fino al gol che ha saputo di rinascita nella notte del San Nicola. Una posizione riconquistata ieri con la vittoria sulle fere: un’emozione personale ritrovata a dieci mesi dall’ultima volta, verso un finale di stagione da protagonista.
Luca Guerra
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