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Barcellona, Valverde si presenta: “La sfida più difficile e affascinante della mia carriera”

“La sfida più difficile, ma anche la più affascinante”. Si presenta così Ernesto Valverde, nuovo allenatore del Barcellona, presentato oggi alla stampa si è detto pronto a riportare il club catalano alla vittoria, dopo aver raccolto solamente la Copa del Rey durante l’ultima stagione targata Luis Enrique. Valverde, ex allenatore dell’Athletic Bilbao aveva vestito la maglia blaugrana durante la carriera da calciatore e oggi ci torna da allenatore. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa: “E’ un grande privilegio tornare a far parte del Barcellona, questo mi dà tanta fiducia per il futuro. E’ senza dubbio una delle migliori sfide della mia carriera e la mia idea è quella di approfondire lo stile caratteristico di questa squadra e migliorarlo. Quando ti chiama una società del genere non devi pensarci troppo, accetti e basta. Messi? E’ il giocatore più forte che abbia mai visto su un campo da calcio, allenarlo sarà una fortuna e un’esperienza unica per me. Per quanto riguarda il modulo di gioco da adottare, posso dire che mi devo adattare allo stile di gioco del Barcellona; da tempo qui si usa un 4-3-3, ma per il futuro non ho ancora preso una decisione definitiva. Solo passeggiando per il museo del club mi sono reso conto delle aspettative e di quanto la società sia esigente. Ripeto, è una bella sfida”.

In merito alla questione Iniesta, Valverde si esprime così: “Considero Iniesta un calciatore molto importante per la squadra e per tutto il Barcellona. Può ancora dare molto in campo a tutti noi. Mi piacerebbe anche avere un rapporto diretto con il Barça B, vorrei vedere i calciatori migliorare giorno dopo giorno e avere poi la possibilità di rinforzare la prima squadra. Luis Enrique? E’ certamente un grande allenatore, dalle ottime qualità e qui ha conquistato grandi traguardi. Sono fiducioso, come ho detto è la sfida già difficile della mia carriera ma anche la più affascinante. I miei maestri? Nella mia carriera da calciatore ho avuto la fortuna di lavorare con i giù grandi: Cruyff, Irureta, Heynckes, Clemente… Ho sempre cercato di imparare qualcosa da ognuno di loro”.

Redazione

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