Dopo tre stagioni di attesa, il Barcellona è tornato a vincere La Liga e ha così conquistato il ventisettesimo campionato la sua storia. Tornati alla vittoria, i tifosi blaugrana ora sognano il ritono di Leo Messi. Un sogno alimentato anche dalle dichiarazioni del presidente del Barça Laporta.
Dopo la vittoria del campionato, Laporta ha infatti dichiarato che il club farà di tutto per provare a far tornare Messi (leggi QUI tutte le sue parole). Tra sogno e realtà c’è però una netta differenza ed è quindi giusto porsi una domanda: Messi può davvero tornare il Barcellona?
Ad aprile il presidente de La Liga Tebas era stato chiaro sulle possibilità di un ritorno di Messi al Barcellona: “Se mi fai la domanda oggi, oggi il Barcellona non può prendere Messi. Però ha ancora tanto tempo a disposizione e le cose possono cambiare. Dobbiamo vedere come si evolverà, ma dovrebbero esserci determinate condizioni. Alcuni giocatori del Barça dovrebbero andarsene, dovrebbe esserci anche una riduzione degli stipendi” (leggi QUI tutte le sue parole).
Risposta chiara: a oggi, per le regole del campionato spagnolo, il Barcellona non può far tornare Messi. Ma quali sono queste regole? Cosa può fare il Barça per far sì che il sogno del ritorno “a casa” del campione argentino possa diventare realtà?
Andiamo per gradi. Il regolamento de La Liga stabilisce che ogni club della Serie A e della Serie B spagnola presenti un “limite di costo per la rosa” (Limite de coste de plantilla deportiva), vale a dire un limite di spesa che ciascun club non deve superare nel rispetto della stabilità finanziaria (una sorta di “salary cap”). Ogni club deve proporre e giustificare il proprio limite di spesa e poi le Autorità della Liga devono approvare la proposta. C’è quindi anche la possibilità che le Autorità ritengano questo limite non in linea con il budget del club e che quest’ultimo sia costretto ad abbassare tale limite da non superare.
Il limite dei costi è proposto da ciascun club sulla base di alcuni criteri, presentati dal regolamento della Liga:
Proprio a causa di questo limite di costo, nell’estate del 2021 Messi aveva dovuto salutare il Barcellona. A causa del covid i ricavi del club blaugrana si erano sensibilmente abbassati e il Barcellona aveva quindi bisogno di ridurre il costo degli stipendi per rispettare il limite dei costi stabilito con la Liga.
Ancora una volta, quindi, questo limite dei costi torna al centro della situazione. Per poter concretizzare il ritorno di Messi il Barcellona dovrà necessariamente prima cedere qualche giocatore e ridurre li monte ingaggi. In questo senso, l’addio di Busquets può essere un assist, il centrocampista infatti guadagnava 15 milioni di euro lordi a stagione. Una cattiva notizia, invece, arriva dalla situazione stadio. A causa dei lavori che deve fare al Camp Nou, nelle prossime due stagioni il Barça giocherà all’Olimpico di Montjuic, stadio che ha una capienza dimezzata rispetto all’attuale casa del club. Questo comporterà quindi un minor incasso dai biglietti e dagli abbonamenti.
Come detto, quindi, tra buone e cattive notizie il Barcellona dovrà cedere qualche giocatore per poter concretizzare il ritorno di Messi. Oltre a questo, il Barça può aumentare i ricavi utilizzando delle “leve economiche”. Una di queste è stata attuata la scorsa estate, quando il club ha ceduto il 10% dei propri diritti televisi alla Sixth Street, strada che potrebbe essere nuovamente ripercorsa nell’estate 2023 per finanziare il mercato.
Oltre a dover far spazio per lo stipendio di Messi, questa estate il Barcellona dovrà lavorare anche per riuscire a rinnovare il contratto di Gavi. Sempre a causa dei limiti di costi accordati con la Liga, il Barcellona non è ancora riuscito a ufficializzare il rinnovo del classe 2004, che al momento ha il contratto in scadenza a giugno 2023. Da parte sua, il giovane centrocampista ha però chiarito la sua volontà di rimanere in blaugrana (leggi QUI le sue parole).
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