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Barcellona, Laporta: “Se non fosse stato Xavi lo avrei già licenziato”

Dalla decisione di Xavi di lasciare la squadra al Caso Negreira. Sono tanti gli argomenti toccati dal presidente del Barcellona, Joan Laporta, durante un’intervista a El Món a RAC1. “Se non fosse stato Xavi lo avrei già licenziato. Lo farei per il Barça” ha sostenuto Laporta

 

Barcellona, Laporta: “Questo club rende tristi? E’ un catastrofismo”

Al termine del match perso contro il Villareal, Xavi ha annunciato di voler lasciare la panchina del Barcellona al termine della stagione. Così, Joan Laporta è tornato a parlare della situazione legata all’allenatore: “Mi sono abituato ad accettare le critiche, mi ribello quando ci sono falsità, come quando ho sentito dire che questo club rende tristi. Questo è un catastrofismo. Xavi mi ha detto che era meglio andarsene, che si dimetteva e che rinunciava all’anno di contratto che gli rimaneva. Lo ha detto con tale convinzione che dobbiamo ascoltarlo. Mi ha detto che ci aveva pensato, che aveva molta pressione. Ho accettato questa formula, ovvero restare fino al 30 giugno, solo perché è lui“.

 

 Il presidente blaugrana ha proseguito parlando del periodo che sta vivendo la società e del nuovo allenatore. Se quest’anno raggiungeremo il budget che ci siamo prefissati, potremo superare una delle fasi più buie della storia del Barça. Non ho parlato con nessun allenatore, questo lavoro spetta a Deco. Ma chi arriverà dovrà adattarsi alla politica sportiva. Abbiamo già cinque o sei giocatori nelle dinamiche della prima squadra, più quelli che arriveranno. Abbiamo un direttore sportivo, che è Deco, e l’allenatore che arriverà sa che al Barça abbiamo un modo di giocare genuino”.

 

 Infine, Laporta è tornato a parlare anche del Caso Negreira e della Superlega. “Non ho idea del fatto che Negreira non abbia preso alcuna decisione dagli arbitri. Sono sicuro che il Barça sarà assolto. È una campagna orchestrata non solo dal Real Madrid, ma anche dalla Liga, nella quale sono ancora in campo. Con la Superlega l’obiettivo è poter competere con i Club statali, stiamo andando in bancarotta. Sono d’accordo che in alcuni la gestione non è stata adeguata, ma anche così non incassiamo abbastanza”.

Redazione

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