“Non ha mai mollato, neanche quando la trattativa con il Genoa sembrava ormai sfumata”. Mario Balotelli voleva tornare in Serie A, lo voleva da tanto. Diverse le offerte dall’estero rifiutate. “Era convinto che prima o poi qualcosa sarebbe arrivato. Aveva una determinazione incredibile”. Stefano Mazzoldi, il preparatore che lo ha allenato negli ultimi 5 mesi, lo racconta così. Motivato, maturo, focalizzato: “Un uomo maturo con la felicità di un bambino per essere tornato in Serie A. E il merito è solo suo”. 5 sessioni a settimana e una chiamata al giorno “per chiedere quando e come ci saremmo allenati”. Ma come sta Mario? “Se devo sommare l’aspetto fisico e muscolare a quello mentale per me è pronto. Gli può mancare un po’ il ritmo partita, è al 70% della sua forma. Contro la Fiorentina potrebbe giocare una mezz’ora”. La Genova rossoblù lo aspetta.
“Abbiamo lavorato molto in palestra, gli ho fatto capire quanto fosse importante concentrarsi anche sui lavori di forza e non solo sul campo. Era fermo da molto”. Carichi alti e alte velocità di esecuzione, tante le ore passate in studio: “Mobilità, balzi monopodalici o bipodalici, squat, stacchi e l’hip thrust, l’esercizio più sofferto”. Altri esercizi con elastici e di trasformazione in campo: “La parte che più gli piace. Starebbe ore a calciare in porta. E spesso si divertiva a fare sfide con il fratello o gli amici con cui si allenava”. Allenamento e sana alimentazione, un solo obiettivo da raggiungere.
“Può aver vissuto dei momenti di sconforto, ma è sempre rimasto positivo”. Convinto e fiducioso, anche quando il Genoa sembrava allontanarsi: “Per alcuni giorni sono stati davvero lontani. L’ho visto sempre molto sereno. Avevo paura potesse demotivarsi”. “Qui non si molla niente”, la risposta di Mario. Poi la chiamata da Genova e la chiusura. Sabato mattina l’ultimo allenamento in cui “abbiamo spinto più del solito” e la partenza per la Liguria.
“L’ho sentito al telefono domenica, era molto contento”. “Ci vediamo allo stadio”. “Puoi contarci”. La promessa scambiata. “È un ragazzo con un cuore enorme e una grande sensibilità. Ha deciso di reagire in maniera forte. Ha una consapevolezza e una serenità diverse”. Il numero 45 è tornato. Il sorriso di quando segnava i primi gol con la maglia dell’Inter. Una maturità costruita. Balotelli is back.
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