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Ballardini: “Tornare a Palermo? Perché no. Mi piacerebbe un’esperienza in Giappone”

Dopo Iachini e Ballardini se ne va anche Schelotto. Tedesco rimane con riserva, arriva Bosi. Per il Palermo sembra di essere tornati alla stagione 2012-2013 quando tra esoneri e ritorni ci furono ben 5 avvicendamenti. Potrebbe toccare anche a Ballardini tornare dopo l’esonero e lui non si opporrebbe: “Ho ricevuto degli sms da Zamparini anche dopo l’esonero – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport – nell’ultimo mi ha scritto che con me la squadra era sulla strada giusta sul piano del gioco. Non sono pentito di aver accettato Quando vai ad allenare il Palermo sai che la proprietà è quella. Sono soddisfatto per il gioco e i risultati, peccato non aver finito il lavoro. Spogliatoio? Mi hanno scritto 20 giocatori su 27 della rosa. Faccio ancora fatica a commentare l’atteggiamento di Sorrentino, a dir poco strambo. Non ci sono rimasto male; perché la persona che le ha dette si commenta da sola. Capitolo chiuso: se vinco la causa, donerò tutto a un missionario laico di Palermo, Biagio Conte. Tornare? Perché no? A Palermo sono stato bene. Ancora oggi ho il record vittorie in un campionato. Con Zamparini ho un buon rapporto: quello che pensa lo dice in faccia”.

 

A Ballardini piace il  Napoli: “Sarri è molto bravo, gli servivano alcuni mesi per assemblare la squadra. Ora stanno facendo cose straordinarie. E’ la squadra che gioca meglio”. L’allenatore romagnolo accetterebbe volentieri una panchina in Oriente: “Giappone? Sarebbe un’esperienza meravigliosa di crescita umana e professionale. L’importante sarebbe poter lavorare dall’inizio”. Un esempio da portare ai giovani delle Primavera: “Matri. Nelle giovanili del Milan giocava poco. Bravo a non arrendersi, e il padre non si è mai lamentato. Un esempio per molti genitori che soffocano di pressioni i ragazzi. In ascesa vedo Quaison ha gamba, intelligenza e colpi per diventare un campione”. Per Ballardini esperienza anche nella Lazio: “C’erano parecchi giocatori fuori rosa. Lotito non è invasivo e non entra mai nelle scelte tecniche. Rimpianti? Non aver quasi mai iniziato una stagione dall’inizio. E’ difficile subentrare: non hai la possibilità di programmare”.

Redazione

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