Tommaso Baldanzi, trequartista classe 2003 dell’Empoli, ha rilasciato un’intervista a Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport.
Dall’evoluzione del suo ruolo ai tatuaggi, passando per gli idoli d’infanzia e il significato del calcio nella sua vita: questi i temi principali dell’articolo.
“Il mio calcio ideale è basato sulla qualità e sul divertimento“, racconta; “perché se in campo non ti diverti, è difficile vincere“. La famiglia è stata importante nella sua crescita: “Mamma e papà fanno mercato tutte le mattine tra Poggibonsi e San Gimignano, mi hanno insegnato il valore del sacrificio“.
Baldanzi parla anche della vita extra campo: “Sono bravo a prendere in giro i miei amici, diciamo che sono uno di quelli che tengono alto l’umore del gruppo“. Sui tatuaggi: “Sul braccio sinistro ci sono io con la maglia numero 10 insieme a mio nonno, che mi portava al parco a giocare a pallone quando ero bambino. Oggi sarebbe orgoglioso di me“.
Il calcio è cambiato e sembra esserci meno spazio per i trequartisti. Ma Baldanzi non si spaventa: “Mi sento a mio agio nonostante il calcio sia diventato più muscolare, più le cose si fanno difficili più mi piace trovare soluzioni“. E sul futuro: “Devo solo concentrarmi sulla salvezza con l’Empoli“.
L’intervista completa sul numero di Sportweek in edicola
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