Nella mattina di oggi la Serie B è stata protagonista dell’evento “B Future”, un incontro di approfondimento su tematiche come sostenibilità, giovani e futuro del campionato. A margine della riunione Mauro Balata, presidente della Lega B, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
Prima che cominciasse questa stagione, l’edizione di questa stagione era stata ridefinita come A2 visto le quantità (e qualità) di grande piazze dopo sei giornate non ha di certo deluso le aspettative: “Vedo un campionato appassionante. Nelle ultime due stagioni sportive c’è stata una crescita sotto il punto di vista tecnico-sportivo, oltre che del nostro prodotto calcisitico: la tecnologia, le innovazioni e la digitalizzazione ci hanno consentito di fare cose straordinarie, fino a due anni fa impensabili“.
La Serie B, infatti, si sta espandendo sempre di più: “Oggi le partite si vedono in 38 paesi nel mondo, su tre differenti broadcaster e possono essere viste da tutti. I nostri connazionali che vivono all’estero possono seguire la loro squadra del cuore da tutto il globo, le ultime “acquisizioni” sono state Australia e Nuova Zelanda”.
Il risultato di questa “globalizzazione” si è vista soprattutto durante gli ultimi playoff, con il pienone degli stadi per le finali tra Monza e Pisa: “Noi abbiamo delle partite che iniziano e finiscono sempre con la stessa voglia dei giocatori di mettere tutto in campo, i tifosi dallo stadio e la gente da casa lo percepiscono. Inoltre abbiamo tantissimi calciatori italiani, giovani e meno giovani, quasi al 70%. Avere questi riferimenti e talenti che poi emergono come campioni secondo me appassiona e rende ancora più affezionati i nostri sostenitori”.
E per non perdere quanto costruito finora serve guardare avanti e riformare: “Per quanto compete la B stiamo cercando di dare il massimo, oltre una certa misura ci fermiamo perchè non compete più a noi. Io in mattinata ho parlato della necessità di portare avanti alcune riforme e modificare alcune norme. C’è bisogno dello Stato: serve mettere i giovani calciatori italiani nelle stesse condizioni degli stranieri, poi chi è più bravo gioca, ma serve fare in modo che siano nelle stesso condizioni normative, ordinamentali e fiscali“.
Per il calcio italiano e il nostro Paese, però, non arriveranno tempi facili: “Noi non abbiamo chiesto particolari risorse, sappiamo che è un momento difficile per il paese, serve sostenere chi ha più bisogno. E’ anche vero che alcune misure si possono prendere: oggi abbiamo approfondito sulla scissione tra costo del gas e costo dell’energia, si è parlato di autosufficienza e autosostenibilità. Presenteremo delle idee nella prossima assemblea ad inizio ottobre ma alcuni progetti sono già in cantiere nelle nostre società e questo significa trovare dall’interno trovare soluzioni nell’interesse di tutti“. Infine, il messaggio di Balata alle società: “Mi sento di ringraziarle per il sacrificio, il lavoro, la costanza e la capacità di essere sempre al passo con i tempi penso che ci stia premiando“.
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