Fallo ancora Raffaele: Biancolino, quinta promozione in carriera con l’Avellino
Prima da giocatore, poi da allenatore: Biancolino riporta in B i biancoverdi.
La capacità del Pitone è quella di colpire. Sempre. Pungere al punto giusto in modo da essere letale. Raffaele Biancolino, a tal proposito, ne sa qualcosa. Soprannominato così proprio da calciatore, anche da allenatore l’ex centravanti è riuscito a compiere un’altra impresa con l’Avellino.
E non è la prima, non è la seconda… ma la quinta promozione che Biancolino raggiunge in carriera con i colori biancoverdi. Nel 2003, nel 2005, nel 2007, nel 2013 e, ora, in un’altra veste, anche nel 2025. Una costante piacevole dalle parti del Partenio che, finalmente, ritrova la seconda serie del calcio italiano con una giornata d’anticipo grazie alla vittoria contro il Sorrento.
Subentrato a stagione in corso con l’Avellino in piena lotta salvezza, ha cambiato le sorti di una stagione che sembrava andare da tutt’altro verso. E’ riuscito a entrare nella testa dei giocatori, trasmettendo quel senso d’appartenenza verso la maglia biancoverde che, alla fine, è risultato fondamentale.
In volata, l’Avellino ce l’ha fatta. Grazie alla compattezza del gruppo, della piazza e dei tifosi, che mai hanno smesso di incitare la squadra e mai hanno smesso di riempire il Partenio-Lombardi a suon di sold out.
Un po’ per caso, un po’ per scelta
Molti lo davano come traghettatore appena arrivato. Ma la realtà dice ben altro. Raffaele Biancolino è stata una scelta importante, forse non da tutti, presa dalla società in in un momento del bisogno.
Scelta vincente. Scelta di coraggio, ma anche di cuore. Di chi in fondo sapeva che la B la poteva raggiungere davvero. Una rosa forte, costruita per la promozione a cui, a inizio campionato, forse mancava un leader come Biancolino.
E adesso la B
“Dove eravamo rimasti”, verrebbe da dire. Già perchè per la quinta volta in carriera Biancolino ritrova la B con l’Avellino, questa volta con una veste diversa. Da condottiero quale è sempre stato senza dubbio, ma senza scendere in campo, restando in panchina a osservare, guidare e soffrire i suoi ragazzi.
Raffaele ce l’ha fatta ancora. L’Avellino è di nuovo in Serie B: è il momento di festeggiare.