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Auguri Atalanta, 110 anni di storia e passione

Centodieci anni di storia non sono certo una banalità. Più di un secolo ricco di storia e passione, un legame indissolubile tra squadra e città. Auguri Atalanta, tanto antica quanto giovane, in campo e non solo. Una squadra capace, lo scorso anno, di arrivare quarta in campionato e tornare in Europa League ventisei anni dopo l’ultima partecipazione.

Ma la storia inizia molto, molto prima. Erano cinque amici, studenti bergamaschi. Nel 1907 fondarono la Società Bergamasca di Ginnastica e Sport Atletici Atalanta. La scelta del nome? Semplice, la dea figlia di Iasio o Iaso, re dell’Arcadia, e di Climene. Infallibile a caccia e nella corsa.

Nel 1927 la prima volta nella Divisione Nazionale, antenata della nostra Serie A. Il momento più alto della storia nerazzurra è la Coppa Italia vinta in finale contro il Torino nel 1963, senza dimenticare la straordinaria cavalcata fino alla semifinale di Coppa delle Coppe. Era l’Atalanta di Glenn Stromberg, fermata solo dai belgi del Malines nel 1988.

Storia, sì. Di un grande amore. “Di padre in figlio”, recita un vecchio striscione. Perché della bacheca semi-vuota ai tifosi non interessa. Ed è forse questa la vera forza di una “provinciale” che con le spalle larghe prova a farsi spazio tra le grandi. La vittoria sull’Everton e il pareggio sul campo del Lione ne sono la prova. Con un seguito incredibile: voli charter, treni, macchine e pullman.

Una scia infinita di entusiasmo e di passione. Perché per i bergamaschi l’Atalanta è qualcosa in più di una semplice squadra di calcio, non a caso la società ha deciso di regalare una maglia nerazzurra a tutti i neonati della provincia.

I messaggi sui social sono tantissimi. Dal Papu Gomez all’ex Benalouane. “Mi hai cambiato la vita”, scrive Petagna su Instagram. Lo segue Roberto Gagliardini, ora allInter: “Per sempre grato, per sempre casa”. Poi Ousmane Dabo: “Solo bei ricordi di quei due anni”.

Una fantastica storia, con un occhio però anche al futuro. Perché l’Atalanta, nonostante l’età, si tiene giovane. Il maggio scorso è arrivato l’acquisto dello stadio di Bergamo, poi nuovi corposi investimenti nel settore giovanile, da sempre una garanzia nel panorama calcistico italiano. Gagliardini, Bonaventura, Conti e Caldara. Ma anche Morfeo, Montolivo, Pazzini e Consigli.

Non è un caso che la società, per il video celebrativo dei 110 anni, abbia scelto la formazione degli Esordienti 2007: “Sono il futuro dell’Atalanta – ha detto il presidente Percassi – ho avuto la fortuna di giocare in questo settore giovanile e so cosa significa. E’ un amore speciale quello per i colori nerazzurri, che ti entra nel cuore e non esce più”. Tanti auguri Atalanta!

Carlo Canavesi

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