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Atalanta, Spinazzola: “Da bambino ero juventino, resta il mio sogno. Mi ispiro a Zambrotta”

Stagione in crescendo per Leonardo Spinazzola, che adesso vuole ritagliarsi il suo spazio nell’Atalanta dei fenomeni. I nerazzurri sono praticamente salvi già a dicembre e adesso, per amissione stessa del ragazzo di Foligno, l’obiettivo cambia.

Siamo la dimostrazione che il lavoro paga” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Abbiamo fatto molto bene, ora ci poniamo un altro obiettivo. L’Europa? Diciamo che puntiamo a dare seguito a ciò che stiamo facendo, provando a restare il più possibile nelle posizioni in cui ci troviamo ora. Dopo la sconfitta di Torino credo saremo ancora più cattivi, abbiamo voglia di affrontare l’Udinese. Sabato scorso, ci è mancata un po’ di intensità: la qualità ha fatto la differenza, ma la Juve ha avuto pure più cattiveria. Se non fa errori, vincerà lo scudetto. Ci divertiamo, siamo liberi di testa e i risultati rendono tutto facile. Abbiamo il pallone e facciamo correre gli avversari, noi stessi non ci fermiamo mai. E’ bello scendere in campo, ma non stacchiamo i piedi da terra.

Spinazzola non è stato convocato per lo stage: “Non sono rimasto deluso: in Italia ci sono tanti giocatori che fanno bene, io devo solo impegnarmi, la Nazionale resta quel sogno che ha ogni bambino. Juventus? Ho giocato due anni con la Primavera bianconera: ho imparato un’altra mentalità, secondo la quale conta solo la vittoria. Da bambino tifavo Juve e dunque è un vecchio sogno, ma oggi la priorità è l’Atalanta. Mi sono sempre ispirato a Zambrotta, lo ammiro: ora guardo i suoi video per imparare. Ho avuto la stessa evoluzione, passando da ala a terzino: è stato un grandissimo, non so se c’è qualcosa di me che può ricordarlo, forse la corsa.

L’allenatore della svolta per Spinazzola? Bisoli: “Mi ha impostato terzino sinistro e mi ha dato una mano: sento che questo è il mio ruolo e sto crescendo anche grazie ai consigli di Gasperini. Ha una visione del calcio diversa da tutti. All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, ma quando abbiamo assimilato il suo gioco, sono arrivati enormi benefici“. Futuro? “Rispetto a due stagioni fa sono cambiatodal punto di vista mentale: allora ero immaturo. Sono critico ed esigente con me stesso. Se sbaglio un passaggio non mi do pace. Punto a giocare tanto e soprattutto bene. Il gol non mi interessa: preferisco gli assist“.

Redazione

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