Otto presenze stagionali tra Serie A e Coppa Italia, dopo il biennio speso a Perugia, e una crescita costante, capace di riportarlo inevitabilmente a far parte del nuovo gruppo a disposizione di Evani per l’Under21 azzurra. Gianluca Mancini è l’ennesima, bella scoperta del mondo Atalanta, capace di essere anche decisivo (con il primo gol in A) contro il Chievo e di mostrare grandi qualità quando schierato da Gasperini: intervistato da Rai Sport, il difensore classe ’96 ha parlato così del proprio ritorno in azzurro e di tante altre curiosità: “Fa piacere essere sempre chiamati dall’Under21, specialmente in questa gara giochiamo a Perugia, e per me tornare in quello stadio e ritrovare tutta quella gente è una forte emozione. Dopo i primi sei mesi di ambientamento a Bergamo, soprattutto nel cambiare categoria, ora il mister sembra che abbia più fiducia e mi metta dentro più spesso”.
Su ruolo e idolo, poi: “Da centrocampista a difensore sono cresciuto, ma il momento dove ho espresso meglio le mie qualità è stato nei due anni a Perugia, soprattutto mi sono sentito migliorato nel secondo anno. Chiedevo da piccolo alle mie sorelline di stare in porta, è vero, quelle sono le cose che accadono quando hai delle situazioni simili per divertimento. Il calciatore era il sogno, la cosa più bella, dopo la scuola pensavo a giocare: Materazzi è sempre stato un giocatore che mi è piaciuto vedere, sono stato simpatizzante dell’Inter e soprattutto nel 2006, quando l’Italia ha vinto il Mondiale, Marco è stata l’icona più bella. L’ho conosciuto anche a Perugia, rimane lui uno dei miei idoli”.
Infine, paragoni e obiettivi: “Caldara? Il paragone con Mattia fa piacere perchè sta dimostrando tutto il suo valore, ma devo ancora migliorare tanto. Per arrivare a quello che ha fatto di buono lui devo fare ancora tanta strada. Ci tengo a dire che Mattia l’anno prossimo non ci sarà più, ma il posto da titolare dovrò conquistarmelo comunque, non sarà mio di sicuro: vedremo, mi allenerò e farò il mio meglio per essere titolare. Mi ispiro a lui, a Palomino, a Masiello il senso della posizione, a Toloi, la facilità di rubare palla e buttarsi in avanti: cerco di rubare tutti i loro pregi per migliorarmi e crescere. Obiettivo? La Nazionale maggiore, ma ora pensiamo all’Under21, fa sempre piacere esserci. L’Europeo Under21? Il pensiero va ad ogni convocazione, anche se sono amichevoli le disputiamo come se fossero partite vere: ho avuto la possibilità di conoscere Evani ed è un mister molto preparato, ha fatto una grande carriera da calciatore e noi ragazzi cercheremo di apprendere il più possibile da lui”.
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