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Sulemana: “Voglio dimostrare il mio valore all’Atalanta. Juric l’allenatore perfetto per me”

Kamaldeen Sulemana – IMAGO

L’esterno dell’Atalanta Kamaldeen Sulemana ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le parole del giocatore

Spensieratezza e tanto talento. Kamaldeen Sulemana ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del primo periodo con la maglia dell’Atalanta: “Non pensavo di iniziare così bene, volevo dimostrare a tutti il mio valore, soprattutto all’Atalanta”.

Subito un’ammissione: “Come De Roon, anche io non sapevo dove fosse Bergamo, ma conoscevo bene la squadra per quello che ha fatto in giro per l’Europa“.

Sulemana ha ritrovato Juric, già allenatore del ghanese al Southampton: “È perfetto per me. Mi ha dato fiducia subito appena arrivato a Southampton. Lui è il maestro e io lo studente: mi fido di lui e voglio fare sempre meglio“.

Sulla dirigenza dell’Atalanta il classe 2002 ha detto: “Sono grato per questa opportunità. Anche per questo motivo voglio aiutare la squadra a stare il più in alto possibile“.

“Il meglio deve ancora arrivare”

Kamaldeen Sulemana ha parlato del futuro dell’Atalanta: “Il meglio deve ancora arrivare. Possiamo fare qualcosa di grande anche in questa stagione“. L’esterno ha parlato della sua particolare esultanza contro la Juventus, una capriola: “I miei genitori mi avevano detto di non festeggiare così perché è pericoloso. Quando l’ho fatto contro la Juventus è stata un’esplosione di adrenalina, mi è venuto spontaneo. Non voglio mancare di rispetto ai tifosi avversari, quindi se segnerò in trasferta festeggerò in maniera più contenuta“.

Il ghanese ha parlato del suo trasferimento a 18 anni dal paese natio alla Danimarca per vestire la maglia del Nordsjaelland: “Non è stato traumatico. Abbiamo fatto un paio di viaggio per conoscere allenatori e centro sportivo. Può sembrare paradossale, ma è stato il passaggio più semplice della mia carriera“.

Sulemana (Imago)

“Sono Kamaldeen”

Sulla maglia numero 7 dell’Atalanta, Sulemana non ha riportato il cognome ma solo il nome, Kamaldeen. L’esterno ha spiegato la sua scelta: “Nella nostra cultura se siamo a un tavolo seduti io e mio padre e qualcuno chiama ‘Sulemana’ si riferisce a lui e non a me. È una forma di rispetto: io sono Kamaldeen“.

Sulemana, o meglio Kamaldeen, ha messo in mostra grandi qualità offensive. Tra il gol e l’assist il giocatore ha svelato la sua preferenza: “Preferisco un assist“.

 

 

Redazione

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