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Atalanta, Gasperini: “L’Europa per me sarà la priorità: vogliamo fare bella figura”

Missione compiuta, Atalanta in Europa dalla porta principale: quarto posto con 72 punti, è record. Gian Piero Gasperini si gode il suo miracolo sportivo e programma già il futuro europeo. E pensare che era partito con quattro sconfitte: “Ma all’esonero non ci pensavo” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Sapevo di essere incappato in un misto di sfortuna ed episodi. La critica su di me era feroce, ma l’anno scorso questa squadra a un certo punto aveva fatto sei punti in 14 partite. Noi alla sesta avevamo sei punti ed eravamo in linea con l’obiettivo di una salvezza tranquilla. Mi ha lasciato perplesso che la vittoria di Crotone, quella che ci ha portato a quota sei punti, non abbia rasserenato la città. La svolta è stata il successo col Napoli alla settima, ma alcuni giovani li avevo già lanciati la settimana prima col Crotone. Per esempio Petagna, in partenza quarta punta”.

Europa? L’Atalanta non vuole fare da comparsa: “Non mi preoccupa l’aspetto tecnico, temo gli infortuni: al Sassuolo quest’anno ne sono capitati diversi. Non disponiamo delle rose di Juve e Napoli e dobbiamo adeguarci, avere più giocatori di livello che possano sostituirsi gli uni con gli altri. Per la società sarà uno sforzo, però la formula “più titolari” non significa un gruppo di 30 giocatori. L’Europa per me sarà prioritaria. Vogliamo fare bella figura. Andremo ovunque per giocare al meglio di noi stessi, per esportare il nostro calcio, anche se l’Europa ci toglierà qualcosa in campionato”.

Sul Papu Gomez: “Ho avuto Milito, Palacio, Perotti… Difficile stilare graduatorie del più forte. Gomez era relegato sulla fascia: qui è diventato un riferimento per la squadra, si è elevato a top player e lo dimostra il fatto che a 29 anni sia stato convocato nell’Argentina. Ha cambiato modo di allenarsi, a fine stagione ancora pressa, corre e si diverte”. Petagna ha un solo difetto: “Grande attaccante, per la quantità di lavoro che sbriga. Da fuori area segna e segnerà di rado, non è uno stoccatore. Petagna deve lavorare su se stesso nei sedici metri, avvicinarsi al portiere, sfruttare palle vaganti e deviazioni, crescere negli smarcamenti. Per esempio Conti, un esterno, ha realizzato diversi gol nell’area piccola: è un rapace naturale.È fantastico che da terzino copra settanta metri ed entri in area per colpire. Se Petagna fa come lui, diventa straordinario, da grande attaccante qual è ora”.

Premi di fine stagione: “Miglio giocatore Mertens, che nel mio calcio starebbe benissimo. Miglior giovane tuutti quelli dell’Atalanta. Miglior allenatore dico Allegri, anche se la statuetta andrebbe assegnata anche a Sarri. Allegri ha cambiato la Juve sotto tutti gli aspetti, ha convinto Mandzukic a svolgere quel ruolo. Miglior squadra? La Juve, senza dubbio”. Juventus, sogno irrealizzabile: “Non più, oggi la cosa non è realizzabile, ma sono molto felice lo stesso. Credo di essere in una società top, che aveva bisogno di alzare il livello della squadra. L’Atalanta non ha nulla da invidiare a nessuno per consistenza e capacità della presidenza, per organizzazione e strutture”.

In chiusura d’intervista si parla della Nazionale: “Un anno fa mi chiamò Lippi (allora d.t. azzurro in pectore, ndr) per dirmi che mi aveva proposto a Tavecchio quale nuovo c.t. assieme a Ventura e Montella. Scelsero Ventura e va bene così, mi sento ancora un allenatore da club”.

Redazione

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