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Atalanta, Cornelius: “Mi piacerebbe restare in Italia, ma prima devo meritarmelo. Gasperini? Ho già imparato tanto da lui”

Dalla Danimarca a…Bergamo! Andreas Cornelius è arrivato all’Atalanta in questa sessione estiva di mercato, con la speranza di far sorridere i tifosi neroazzurri a suon di gol. 1,93 per un ragazzone di 24 anni che vanta già diverse esperienza tra la Superligaen e la Premier League con la maglia del Cardiff City. Ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport“, Cornelius ha rilasciato la sua prima intervista in Italia, partendo dai metodi di lavoro nostrani, diversi rispetto a quelli danesi: “E’ un po’ diverso da come ero abituato: il carico è maggiore, ci sono più allenamenti e più lunghi, ti stanchi di più. Ero abituato a una sola seduta al giorno, magari con lavori più intensi ed esplosivi. E’ un modo diverso, mi devo adattare, ma il mio corpo risponde bene, non penso sarà un problema”. E Gasperini ha già cominciato a stargli dietro: “Ho già imparato molto, abbiamo lavorato su come ricevere palla. Qui all’Atalanta la punta centrale è utilizzata come perno avanzato della manovra: mi piace, ma devo abituarmi a movimenti e schemi diversi”. Un Cornelius che si descrive così..:“Sono grosso, potente, mi muovo bene nonostante la stazza, e sono bravo in area di rigore: è la mia qualità migliore, sia sui palloni aerei, sia a terra. Del resto ho sempre giocato da attaccante, fin da quando ero piccolo”. Un attaccante dalle caratteristiche simili ad suo quasi omonimo, Andrea Petagna: “Beh, all’aspetto siamo simili, non c’è dubbio. Non siamo lo stesso tipo di giocatore, ma sono qui da troppo poco per dare un giudizio su di lui”. Oltre ad aver vinto un titolo di capocannoniere con la maglia del Copenaghen, Cornelius vanta già diverse presenze in Champions e in Europa League. L’uomo giusto per l’Atalanta versione europea, ma consigli non ce ne sono: “No, nessuno. Ma se dovessi dire qualcosa, il mio consiglio sarebbe di dare agli avversari europei qualcosa che non fanno nel loro campionato”. Cornelius fuori dal campo, invece, è un tipo come tanti: “Quando torno a casa preferisco staccare un po’. Gioco ai videogiochi, mangio bene, mi godo la vita. E guardo il Trono di Spade, troppo bello”. Sta tentando di imparare l’italiano, ma per ora parla inglese con il suo compagno di camera olandese: “Sono in stanza con Hateboer, sto imparando l’italiano. Non riesco a parlarlo se non con frasi semplici, però sul campo capisco più o meno tutto. Ma spero di impararlo. Mi piacerebbe rimanere in Italia per tanto tempo: prima devo dimostrare di essere bravo abbastanza per meritarmi un posto qui”.

Redazione

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