Calcio e università, due carriere spesso divergenti, che Mattia Caldara farà coincidere. Studente e atleta, il giocatore dell’Atalanta parteciperà al programma LUISS Sport Academy, grazie alla collaborazione tra l’università romana e la Gr Sports Agency, società fondata dal procuratore Giuseppe Riso che cura gli interessi del difensore della Nazionale Under 21: “Noi calciatori abbiamo molto tempo libero, o la mattina o il pomeriggio. La LUISS Sport Academy mi ha dato questa opportunità, non vedo l’ora di iniziare con la Luiss e il prossimo anno con la Juventus” le parole di Caldara.
“Credo che questo possa aiutarmi a crescere come persona. Devo dimostrare ogni domenica il mio valore. Se la Nazionale mi chiamerà sarò orgoglioso e fiero. Tutto dipende da me e dalle prestazione che farò con l’Atalanta. Questo per l’Italia è un momento di riflessione. Bisogna prendere una decisione al più presto, abbiamo bisogno di idee chiare. Atalanta? Giochiamo su tre fronti, l’obiettivo per il campionato è tornare di nuovo in Europa. Contro il Borussia Dortmund proveremo a fare un’altra impresa. Champions League? No, il nostro obiettivo è l’Europa League, ci sono molte squadre che ci contendono il posto”.
“Il duello tra Napoli e Juventus è molto bello, spero che la Juventus riesca a vincere il campionato. Spero di vincere anche io qualcosa. Nazionale? Di Biagio mi ha dato molta fiducia e lo ringrazio. Dipende da me e dalle mie prestazioni di domenica in domenica”.
“Il Presidente dell’Atalanta è felice di questa mia scelta. Fin da quando ero piccolo la squadra mi ha educato. Anche la Juventus quando gli abbiamo proposto questo progetto è stata molto felice, spero di essere felice di questo”.
Sulle sue condizioni di salute invece: “Ho un problema alla schiena, spero di risolvere il prima possibile. Mancini è un ragazzo molto attento e bravo. Spero possa fare una grande carriera. Gasperini? Mi ha colpito la sua ambizione, quando ha visto che potevamo raggiungere l’Europa ci ha continuato a spronare. Anche quest’anno, vuole sempre qualcosa in più. Il segreto dell’Atalanta è quello di far crescere i giocatori e di aspettarli. Quando si hanno 11 o 12 anni si aspetta lo sviluppo dei giocatori. Qui ti aspettano e non ti scartano. Anche se non vince i campionati, vede nel lungo periodo. Per me giocare nell’Atalanta è una cosa che mi carica di responsabilità. So cosa vuol dire per un bergamasco tifare Atalanta”.
Infine conclude con una battuta nel quale vince il Caldara giocatore da quello studente: “Mondiale vinto da titolare o una laurea con 110 e lode? Direi il Mondiale”.
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