Interviste e Storie

Il riscaldamento, i compagni e il rigore: la notte di Asllani

Kristjan Asllani, Inter (Imago)

All’intervallo di Inter-Hellas Verona nella notte di San Siro si diffondono le note di “A sky full of stars” dei Coldplay.

Una canzone che sembra quasi essere la colonna sonora del fil rouge che nella serata di Milano unisce i cuori dei tifosi nerazzurri. Un pensiero proiettato verso le stelle. Le stelle della Champions League e della semifinale contro il Barcellona. L’attenzione di tanti era già rivolta lì. D’altronde, quello di martedì è un appuntamento troppo importante per tutti.

Per i sostenitori e per la squadra. Squadra che, a differenza dell’andata, arriverà alla gara contro gli spagnoli con una vittoria alle spalle. 1-0 contro i veneti e un distacco dal Napoli che rimane invariato.

E lo fa risparmiando quasi l’intero undici che ha affrontato (e probabilmente affronterà) il Barcellona. 10 i cambi nella formazione titolare rispetto a mercoledì. L’unico superstite della notte europea è stato infatti Yann Bisseck.

Un turnover che ha permesso a molti giocatori di rifiatare e, al contempo, conquistare i tre punti. Decisiva la rete di Kristjan Asllani su rigore dopo neanche 10’. Una piccola rivincita per l’albanese, protagonista dopo alcune critiche e prestazioni non convincenti. Il numero 21 ha sostituito Calhanoglu in tutto: regia, personalità e nel tiro dal dischetto. Tre punti che regalano serenità ai nerazzurri. E ora è tempo di Europa.

La notte di Asllani

Lo si era visto fin da subito che poteva essere una serata diversa per Asllani. No, non solo dai primi minuti della partita. Già prima. Precisamente, durante i tiri in porta durante il riscaldamento. Grandi giri, gol a ripetizione e i complimenti dei compagni. Su tutti Dimarco e Barella, corsi ad abbracciarlo.

Iniezione di fiducia e premesse perfette. L’Inter sblocca la partita dopo pochi minuti. All’8’ ecco il rigore assegnato grazie all’intervento del Var. In campo non c’è Calhanoglu. Sul dischetto si presenta proprio il numero 21. Portiere spiazzato con freddezza. Un gol decisivo che si accompagna a una prestazione costruita su sicurezza e personalità. Una luce dopo momenti bui. A San Siro l’eroe della serata è lui.

Inter, a martedì

L’Inter si prepara alla partita. E lo fa nel migliore dei modi. Con una vittoria e riuscendo a risparmiare buona parte dei suoi titolari. Come contro il Verona, martedì probabilmente mancherà il capitano Lautaro Martinez. Ci saranno tutti gli altri. Uno schema, quello del turnover, utilizzato anche da Flick nella vittoriosa trasferta di Valladolid del Barcellona. Un 2-1 in rimonta per mantenere la vetta.

In casa Inter  lo scorso anno contro i veneti era stata la gara scudetto. Una stagione dopo è stata la preparazione a quella che sarà la partita dell’anno. E l’augurio dei tifosi è che martedì ci possa essere un altro cielo pieno di stelle. Che l’Inter possa essere il loro pieno di stelle. Con una stella polare che indichi in direzione Monaco di Baviera.

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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