“Ma allora sei contento?”. Glielo hanno chiesto in tanti. Lui sorride, è chiaro. Ma risponde a monosillabi: “Sì“. Non è ubriacatura da stordimento, anche se a 20 anni passi all’Inter dopo aver vissuto l’esordio in Serie A pochi mesi prima, sarebbe più che legittimo. No, Kristjan Asllani è sempre stato così: concentrato sull’obiettivo. L’espressione “vivere per il calcio” a volte è un po’ abusata. Non per lui, che da quando ha due anni è in Italia, parla con perfetto accento toscano e ha ereditato quella caratteristica intrinseca dei suoi genitori di lavorare sempre con grande concentrazione. Perché alla famiglia Asllani nessuno ha mai regalato niente: il papà era in Italia quando Kristjan è nato, per lavorare come operaio per il comune di Buti, in Toscana. La mamma e il bambino sono arrivati ventiquattro mesi dopo. Una vita tutta da costruire, ma da subito il sogno di Kristjan è stato uno: diventare calciatore.
E ci ha messo tutto se stesso. Tanto che a rimanere impressionati, a Milano, dopo avergli parlato, sono stati in due. E non proprio due qualsiasi: Piero Ausilio e Romelu Lukaku. “Ha una mentalità pazzesca“ ha detto l’attaccante che ha sostenuto le visite mediche con lui. “Sembra un ventisettenne, ma ha solo vent’anni“. E poi Ausilio: “Ma tu sei veramente così?”. Ecco: il colloquio era stato quasi un monologo. Ma non di Asllani: ha parlato quasi sempre il direttore sportivo. Il ragazzo ascoltava, sguardo fisso e concentrato. Come a voler dire: “Qui io devo solo imparare”.
Nessun punto di arrivo, anzi: un enorme punto di partenza. E questo il giocatore l’aveva capito subito, sin da quando lo scorso aprile c’era stato il primo interessamento da parte dell’Inter. Un pranzo a Milano tra Ausilio, Baccin e l’agente del ragazzo, Elio Berti, che ormai è uno di famiglia. Un incontro di quelli da ricordare: Ausilio aveva snocciolato tutti i dettagli della carriera del giocatore dal settore giovanile in poi, facendo capire di conoscerlo davvero a fondo. Berti aveva ascoltato e poi si era subito consultato con Asllani e i suoi genitori, sempre presenti ma con grande discrezione. “La vita è di nostro figlio”, è il concetto che spesso ripetono. Ma le regole, quelle solide, si trasmettono di generazione in generazione.
La prima preoccupazione era stata infatti una: “Ma non è che tutti questi soldi poi distrarranno?”. Krjstian non se ne è quasi voluto occupare, tenendo sempre la testa concentrata su come migliorarsi in campo. L’assenso a portare avanti la trattativa, però, l’aveva dato e pure con entusiasmo, ma senza esagerare perché c’era l’Empoli a cui pensare. L’Inter quindi aveva continuato a lavorare sotto traccia, lontano dai riflettori: con Corsi, i nerazzurri (che si sono avvalsi anche della mediazione di Luca Puccinelli) hanno trovato l’accordo a 4 milioni di prestito, 10 di obbligo di riscatto e 2 di bonus. Con il centrocampista, la quadratura si era trovata subito, e nemmeno le voci di mercato che riguardavano il Milan e un possibile derby per acquistarlo lo avevano fatto vacillare (i rossoneri, peraltro, non si sono mai fatti avanti con proposte concrete).
Berti quindi aveva dovuto aspettare solo tutti i contratti per dire a Krjstian: “Guarda che ci siamo”. E allora, sì, anche Asllani aveva sorriso. “Però poi ti occupi di tutto tu, eh? Io devo pensare a giocare”, aveva detto al suo agente. La mentalità si vede anche da questo. E di lasciarsi troppo cullare dal sogno diventato realtà, non se ne parla proprio.
Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…
La lista con alcuni dei giocatori che hanno visto accrescere di più il proprio valore…
Le parole di Douglas Luiz, ex centrocampista della Juventus e ora al Nottingham Forest, al…
Milan, Jashari (IMAGO) Le storie di calciomercato che hanno segnato il 2025: tra battaglie a…
Si è spento John Robertson, vincitore di due Coppe dei Campioni con il Nottingham Forest…
Il 2025 è agli sgoccioli: andiamo alla scoperta delle squadre top e flop dei maggiori…