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Ascoli, Giannitti annuncia: “Dal mercato arriveranno rinforzi”

“Obbligatorio mantenere la categoria”. A parlare è Marco Giannitti, direttore sportivo dell’Ascoli che ha voluto fare chiarezza sul momento della squadra marchigiana, terzultima in Serie B e senza vittorie da un mese e mezzo. 

Particolare attenzione sarà rivolta al mercato di gennaio. “Ci saranno movimenti in entrata” ha annunciato Giannitti in conferenza stampa.  

Credits: Ascoli Calcio 1898

“Sul mercato faremo quanto necessario”

Unione d’intenti e mercato di gennaio: ecco gli ingredienti per rialzare la china: “Ho visto ragazzi che, nonostante le condizioni precarie, sono ugualmente scesi in campo: questo mi rende orgoglioso. Mercato? Pulcinelli da un mese mi dice che lo aprirebbe a dicembre. Faremo ciò che è necessario. Ma questo gruppo me lo tengo stretto. Ciò che stanno mettendo in campo, alla lunga pagherà”. 

Per l’Ascoli ci sono tanti movimenti in vista: “Ci saranno dei movimenti in entrata, numericamente siamo in pochi – aggiunge Giannitti – Abbiamo le idee chiare, ho le idee chiare sul dove intervenire. Castori? Al momento non ha fatto richieste specifiche”. 
Mercato in entrata che dipenderà anche dagli infortunati: “Ora recuperiamo Falzerano. Bellusci ha avuto un risentimento. Caligara tornerà a fine gennaio, mentre con Bogdan ci vorrà ancora un po’. Nestorovski? Potrebbe tornare parzialmente in gruppo questa settimana. Tavčar a metà gennaio potrebbe tornare con la squadra”.  

Credits: Ascoli Calcio 1898

“Voglio giocatori funzionali alla causa”

Con l’arrivo di Castori si è passati al 3-4-1-2, ma sulla trequarti c’è solo Masini, in gol contro il Venezia. Possibili innesti in quel reparto? “Dietro la punta può esserci anche una mezzala – spiega Giannitti – Voglio dare a questo Ascoli dei giocatori funzionali. Cercherò di dare le qualità che serviranno al gioco dell’allenatore: siamo una squadra che riconquista tanti palloni, ora serve più cinismo nel fare determinate scelte negli ultimi 16 metri. Scadenze di contratto? Ora non ci pensiamo”.

Davide Balestra

Nato nel 2000 a San Benedetto del Tronto. Di sangue metà pugliese e metà marchigiano ma con inflessione dialettale praticamente neutra. Figlio della Generazione Z, la stessa che ha partorito calciatori del calibro di Haaland, Vinícius Júnior o Tonali. Al tentativo di replicare le loro giocate sul campo di calcetto ho preferito il portatile o il microfono, quest’ultimo, da un po’ fedele compagno di viaggio. Poca retorica: le emozioni che trasmette un campo di calcio non sono quantificabili. E a me piace raccontarle, che sia attraverso una tastiera o una telecamera puntata in volto. Ansie, timori e paure fanno parte del percorso. Cerco di superarle con umiltà, virtù che, con il tempo, sto rendendo un mio mantra.

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