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Calzini rossi come amuleto, l’Ascoli chiede aiuto al Presidentissimo

Affidarsi alla tradizione per invertire la rotta. Alla scaramanzia di chi non c’è più, ma c’è stato – eccome – per quasi trent’anni. L’Ascoli si rilancia nella lotta salvezza e lo fa indossando i calzettoni rossi. Gli stessi che portava Costantino Rozzi, presidentissimo del club dal 1968 al1994.

Da lunedì scorso riecco i calzini rossi, scelta presa dalla società prima della sfida al Crotone secondo in classifica. Il pareggio contro i calabresi ha dato nuovo vigore per la sfida decisiva di Cosenza. Lì, al San Vito Marulla, in uno spareggio salvezza. E riecco i 3 punti, grazie a un gol di Scamacca. Che non era nato nell’epoca di Rozzi, ma che usando un paio di calzini dello stesso colore ha ridato gioia e speranza a una città.

Un omaggio al Presidentissimo che va avanti dal dicembre 2004 in concomitanza con l’anniversario della sua morte: scende in campo con la solita maglia bianconera, ma con i calzettoni rossi. Una tenuta d’abbigliamento già vista lo scorso 14 dicembre, nella partita contro il Cittadella vinta per uno a zero, sempre con gol di Scamacca.

Calzini rossi, ma non solo. Il Presidentissimo era solito anche sbattere la porta con una certa forza dopo aver salutato e caricato la sua squadra negli spogliatoi, per poi mangiare una bustina di “lupini”. E se decideva di sedere in panchina, saltava la pedana del salto in lungo presente nello stadio ascolano, situata dietro le due panchine. E chissà se erano solamente questi i gesti scaramantici dell’uomo che più ha fatto sognare Ascoli e l’Ascoli insieme a Carlo Mazzone.

L’Ascoli è ancora in zona playout, ma da lassù il Presidentissimo butterà un occhio per le ultime sei partite. Sperando che i “suoi” calzini rossi possano aiutare ancora.

Foto Ascoli Calcio

Redazione

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