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​Ascoli-Bari, il maestro Cosmi dà un dispiacere all’allievo Grosso: “Gli ho dato tanto, è giovane e potrà rifarsi”

“Ho dato tanto a Fabio quando eravamo al Perugia e l’ho lanciato, è giusto che lui mi restituisse qualcosa. Ovviamente è una battuta”. Parola e pensiero di Serse Cosmi, allenatore dell’Ascoli con il sorriso sulle labbra: per i ricordi che lo accomunano a Fabio Grosso, oggi collega sulla panchina del Bari e sconfitto per 1-0 sul terreno amico del “Del Duca” grazie a un centro di Buzzegoli alla prima curva del match. Ricordi dell’alba del terzo millennio: Perugia, Cosmi in panchina e Grosso 23enne arrivato dal Chieti con le stimmate di fantasista. Ritiro estivo 2001, allenatore perugino di nascita che studia quel lungagnone riccioluto e decide: “Sarai un ottimo laterale”. Così Fabio scalava a sinistra. In quel ruolo aveva esordito in serie A sul campo dell’Inter, fino a diventare pilastro della Nazionale e eroe della vittoria in Germania del 2006. 91 partite e 7 reti in Serie A a disposizione del condottiero Serse nel Perugia: insegnamenti tornati di moda in parte nella prima esperienza tra i senior, a Bari, nella quale oggi ha interrotto contro l’Ascoli una striscia positiva lunga 7 partite.

“Ma credetemi, Fabio non l’ha presa bene: è così di carattere, anche se a volte appare tranquillo” ha assicurato Cosmi al fischio finale. Dalla grande gioia, coincisa con l’esordio in A, alla delusione da collega: “Ma è giovane, avrà modo di recuperare – il sorriso di Cosmi – sarà un ottimo allenatore così come è stato un ottimo giocatore”. Fermato dal suo maestro, che ora vede di nuovo la salvezza a portata di mano grazie a 7 punti in 3 partite: vittoria sulla Ternana, pareggio a La Spezia e infine vittoria sul Bari. Festeggiata anche con qualche sfogo verso le attrezzature nei suoi pressi. “Ma non ce l’ho con la panchina, ce l’ho con tutta quella roba che mettono vicino ai pannelli, non sono abituato. Io sono partito dalla prima categoria, vicino a me non voglio niente: ora è pieno di pubblicità, quindi io continuo ad allontanare tutto”. In maniera molto energica. Come il suo Ascoli: che ha giocato uno scherzo all’allievo Grosso.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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