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L’Arsenal non muore mai: da 1-3 a 3-3 al 90º. Ma ora il City mette la freccia

Come in un film, sembra tutto già scritto. Le difficoltà, la reazione, la sconfitta a un passo. E, alla fine, il riscatto. L’Arsenal evita il tracollo in casa contro il Southampton: il solito trio Martinelli-Odegaard-Saka salva Arteta e tiene in piedi il sogno Premier League. 

Arsenal, rimonta contro il Southampton

Peggio di così, non poteva iniziare. Arrivati alla 32ª giornata ogni partita è fondamentale, ma forse la testa dei Gunners era già alla sfida decisiva di mercoledì contro il Manchester City. Passano solo 28 secondi dal fischio iniziale quando i Saints passano clamorosamente in vantaggio su un errore di Ramsdale. Pronti, via: l’Arsenal è sotto 1-0.

Perdere significa regalare alla squadra di Guardiola una chance di azzannare la preda: i Citizens vedono i Gunners a +4 con due partite in meno. E il secondo assist arriva da uno che con il biancorosso dell’Arsenal ci ha passato una carriera: Theo Walcott. Dodici anni a Londra, 270 partite, 65 gol. Una vita passata a giocare in quello stesso stadio che questa sera ha ammutolito senza scrupoli. Segna, ma non esulta. Non può farlo: è un gol pesantissimo, un gol che rischia di cambiare la storia della stagione. 

  

È Zinchenko a raccogliere i compagni dopo lo 0-2: tutti uniti, abbracciati dal terzino che cerca di riportare in partita i suoi. Lo sa bene, Zinchenko, come si vince una Premier: lo ha fatto 4 volte con la maglia del City. Il discorso motivazionale sembra funzionare: l’Arsenal si riversa subito in attacco e trova pochi minuti dopo il gol dell’1-2 con Martinelli. Cresce l’entusiasmo, si alza la voce del pubblico, i Gunners prendono coraggio. Ma non sfondano. E nel frattempo i minuti passano. Il Southampton si chiude: fuori Alcaraz, autore dell’1-0, dentro Lyanco. Difesa a 5, come a dire: da qui, non si passa.

Gabriel Jesus e compagni provano per tutta la sera a sfondare il muro dei Saints, ma senza successo. E alla fine a punire è Caleta-Car, che svetta di testa per l’1-3 e stende definitivamente al suolo l’Arsenal. Adesso, è davvero finita. Per tutti, tranne per Martin Odegaard: è il capitano a far partire la scintilla per la rimonta con il gol del 2-3 a 2 minuti dalla fine. Poi tocca a Saka: 3-3. 

 

Il recupero monstre (8 minuti) illude tifosi e giocatori, che cercano fino all’ultimo la vittoria. Niente da fare: è il terzo pareggio consecutivo per Arteta, che ora si trova solo a +5 dai Citizens, che hanno due partite in meno.

Ora, lo scontro diretto pesa ancora di più: mercoledì l’Arsenal va nella tana dei campioni in carica. Un solo imperativo: vincere. Per continuare a sognare, non c’è altra strada, serve un finale da favola. E potrebbe comunque non bastare.

Michele Cappello

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