Nella sua bacheca ci sono due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Uefa e altrettante Coppe Intercontinentale. Arrigo Sacchi è considerato un rivoluzionario, ma per lui la ricetta è stata semplice: “Ho seguito i dettami dei padri fondatori, sport offensivo e di squadra”, ha detto l’ex allenatore della Nazionale italiana a Il Giorno.
Nel suo Milan tanti campioni, ma era sempre il collettivo a dover funzionale: “Van Basten un giorno mi disse che lavoravamo troppo, ma gli risposi che se fosse riuscito a emozionare i tifosi, gli sarebbero stati grati tutta la vita”.
Poi sul suo rapporto con il calcio: “Io firmavo solo per un anno, non ero sicuro di reggere lo stress. Quando lascia l’Atletico Madrid risposi che non mi interessava essere il più ricco al cimitero”.
Sull’Italia fuori dai Mondiali: “L’Italia vive alla giornata, non c’è scuola e programmazione. In Spagna hanno 14 centri federali in Italia solamente uno. Mi auguro che si riesca a cambiare registro.Cultura e merito valgono più di ogni altra cosa”.
L’intervista completa nell’edizione odierna de Il Giorno.
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