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Scaramanzia Selección: in Argentina uno spot mostra le “coincidenze” tra il Mondiale 1986 e Qatar 2022 – VIDEO

La superstizione, si sa, è di casa in Argentina. In questo, i sudamericani sono da sempre affini agli italiani; basti pensare ai tanti rituali messi in atto dai giocatori della Seleccion durante la Copa America, o quelli che, sicuramente, avranno inventato per questo Mondiale in Qatar. 

Questa volta, però, gli argentini non si vogliono nascondere dietro la scaramanzia del “non detto“. Il ricordo della nazionale albiceleste del 1986 – guidata da Maradona fino alla vittoria della Coppa del Mondo in Messico – in Argentina si sta riflettendo sempre di più sulla squadra di Messi e compagni, che adesso sognano di alzare il trofeo, ma prima dovranno cercare di vincere nella difficile partita con la Croazia

 

 

“Per chi ha bisogno di coincidenze, ci sono le coincidenze”: lo spot della Quilmes che dilaga in Argentina

I parallelismi tra Messico 1986 e Qatar 2022 non sembrano essere terminati, anzi, continuano a dilagare in Argentina. Uno spot pubblicitario realizzato dalla Quilmes, nota azienda che produce birre, mostra come tutte le apparenti coincidenze tra i due tornei siano in realtà molto più che casuali analogie. 

Nel video viene evidenziato in primo luogo l’orario della finale di Doha del 18 dicembre: mezzogiorno, lo stesso di Messico 1986. Ma in tutto il resto dello spot i paragoni straripano senza sosta: la pioggia nei giorni di Natale precedenti ai due Mondiali; il Canada qualificato in entrambe le edizioni; Robert De Niro e i suoi due unici viaggi in Argentina, proprio nel 2022 e 36 anni fa; il Cile che ha mancato la qualificazione questa volta come allora.

 

 

Addirittura, vengono scomodate teorie astrologiche, conGiove che sarà in Pesci, come nel giorno della finale del 1986″, o simboli argentini come Franco Armani, a cui il dottore che lo partorì decide di dare una “sculacciata”, e Pedro Aznar, che chiede a due giovani cantanti di riscrivere “Hablando a Tu Corazón”, la sua famosa hit con Charly García, uscita nell’anno d’oro.

 

 

Dulcis in fundo, l’ultimo parallelismo è quello esclusivamente calcistico. Sono gli argentini stessi a sciogliere un dibattito che, da 16 anni, si è sempre diffuso tra appassionati. “Sì ma… nel 1986 avevamo il miglior giocatore del mondo”; “anche ora”. I gradini per salire sul trono della storia insieme al re albiceleste Maradona sono solo due. Stando attenti a non inciampare, gli argentini, questa volta, credono più che mai in Messi. “Per chi necessita di coincidenze, ci sono le coincidenze. Per chi ha bisogno della squadra, c’è la squadra”. 

Redazione

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