Un Mondiale conquistato lottando fino all’ultimo secondo delle qualificazioni, la paura di non esserci ormai alle spalle. L’Argentina si prepara a fare il suo esordio in Russia. Dall’altra parte, domani pomeriggio, ci sarà la favola Islanda: “Una squadra complicata da affrontare, ma dimostreremo di essere ancora una potenza calcistica mondiale, spinta da 40 milioni di persone“. Parole di Jorge Sampaoli, il ct forse più criticato degli ultimi mesi. Uno che alle battaglie, però, ci è abituato.
La sua speranza ha un nome e un cognome ben precisi, si chiama Leo Messi: “Noi allenatori abbiamo la responsabilità di organizzare una squadra capace di affrontare ogni situazione tattica. Ma la cosa più importante resta il giocatore. E quando fra questi hai Messi allora il compito del ct diventa quello di allestire un gruppo intorno a lui, in modo da metterlo nelle migliori condizioni e, allo stesso tempo, di potenziare il resto”.
Un elogio continuo, dunque: “Se sente la pressione? Parlo con lui ogni giorno e lo vedo solo eccitato. Affronta le sfide in modo diverso perché Messi è un qualcosa di diverso. Le cose gli escono in modo naturale e questo gli permette di affrontare il tutto con grande serenità”. Intorno alla Pulce, però, non ci sarà Higuain: “Perché domani gioca Aguero” Ha precisato Sampaoli”.
E Dybala? “Abbiamo lavorato per renderlo compatibile con Leo – ha precisato – Paulo è cresciuto da questo punto di vista. Per farli giocare insieme bisogna solo aspettare il momento giusto”.
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