L’8% della popolazione islandese sarà allo Stade de France di Parigi per il quarto di finale contro la Francia. Tra di loro, anche il presidente dell’Islanda che ha deciso di vivere in curva altri 90 minuti del calcio più ‘vichingo’ della storia. Niente tribuna dunque per il neo eletto Gudni Johannesson, ma la parte più calda della tifoseria islandese, quella del Geyser Sound dopo un’impresa. “Perché dovrei andare nell’area Vip e bere champagne quando queste cose posso farle ovunque? Starò insieme ai tifosi e indosserò la mia maglia dell’Islanda – ha detto il presidente Johannesson, il sesto nella storia dell’isola -. E, con tutto il rispetto per la Francia, dico di non sottovalutarci”.
Lunedì, insieme alla moglie, la scrittrice Eliza Reid, ha anche fatto parte di quel 99,8% della popolazione islandese che ha visto la vittoria sull’Inghilterra in televisione. E forse si sarà anche chiesto cosa faceva il restante 0,2% mentre l’Islanda con due gol diceva ‘Leave’ agli inglesi da Euro 2016. “Per noi, come paese, questo torneo significa tanto. Dimostra che se ti poni un obiettivo, lavori per raggiungerlo e mantieni una certa disciplina, allora tutto può accadere”, il pensiero di Johannesson, presidente dell’Islanda da sabato scorso, tifoso da sempre.
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