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Archibald: “Juve-Barca? Ricordo ancora i cori di incoraggiamento dei tifosi del Torino al nostro arrivo”

Juve-Barca, quarti di Champions. Abbinamento che fa tornare alla mente dolci pensieri a Steve Archibald, attaccante scozzese dei Blaugrana a metà degli anni ottanta. All’epoca i favoriti erano i bianconeri:Uno squadrone” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport “Erano campioni d’Europa, gli stranieri erano Platini e Laudrup, c’erano Cabrini e Scirea che erano campioni del Mondo e tanti altri nazionali. All’andata scendemmo in campo con tanto rispetto che rasentava la paura. Difendemmo bene e vincemmo 1­-0 con gol di Julio Alberto. Al ritorno, in una notte freddissima e con lo stadio strapieno finì 1­-1, con un gol mio che risultò decisivo. Un grande sforzo soprattutto mentale per noi”.

Si dice che Archibald segnò con l’orecchio: “Mettiamola così: non roviniamo la leggenda con la verità. Ho sentito tante volte questa storia che oggi ci credo anche io. Ricordi? Due cose. Al nostro arrivo l’aeroporto era pieno di tifosi del Toro che ci incoraggiavano. A fine gara vicino agli spogliatoi si apre una porta ed appare un signore alto, elegantissimo. Indossava un gran cappotto, magnifico. Era accompagnato da 5­-6 che gli facevano strada e pensai: “È giunta la mia ora. Ho segnato e adesso mi fanno fuori”. Il signore mi dà la mano e mi dice: “Good goal”. Poi se ne va. Era Gianni Agnelli, elegante anche nella mentalità”.

Oggi è il Barca lo squadrone: “Si, il colosso è il Barça e la Juve sta cercando la sua strada in Europa. Anche se il mio Barça aveva vinto una Liga e questa Juve è a 5 scudetti di fila. Per il Barcellona non sarà facile, a Torino sarà durissima: la Juve è solida, ha esperienza ed è forte in ogni parte del campo. Detto questo, il Barça ha qualcosa che non ha nessun altro: Messi, Neymar e Suarez. Tre che possono segnare sempre, e che hanno creato un amalgama spettacolare. La differenza la faranno loro, vedo il Barcellona favorito per il passaggio del turno, ma non sarà semplice”.

Neymar stellare: “Non ha ancora raggiunto il suo potenziale massimo. Mentalmente può migliorare. Se si potesse infilare la mentalità di Messi nella testa di Ney avremmo un giocatore incredibile. Penso che ci arriverà”. MSN, paragone eccellente per chiudere l’intervista: “Forse l’unico paragone che si può fare è con George Best, Denis Law e Bobby Charlton allo United. Forse”.

Redazione

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