“Hai un’aritmia cardiaca”. Quattro parole che ancora oggi rimbombano nella testa di Antonee Robinson. Era il 31 gennaio 2020 e il Milan lo aveva scelto come vice Theo. Poi la frase che gli ha cambiato la vita. Da lì è ripartito e si è ricostruito tutto. Ora, a quasi due anni di distanza, rappresenterà gli Stati Uniti ai Mondiali in Qatar. La rivincita di Jedi.
“Perché Jedi?” direte voi. Domanda lecita. La risposta è semplice: Antonee è cresciuto guardando film di Star Wars. Ne ha guardati così tanti da farsi chiamare così. È il suo soprannome da quando è piccolo, ci tiene così tanto che l’ha scelto anche per il proprio profilo Instagram.
Ma passiamo al calcio. Robinson rappresenta gli Stati Uniti, ma ha anche radici lontane. La madre è jamaicana e lui è nato e cresciuto in Inghilterra, proprio per questo avrebbe potuto rappresentare la nazionale dei tre leoni. E allora perché la scelta degli USA? Per il padre statunitense.
L’amore per il calcio è sbocciato presto. Ha iniziato in qualche scuola calcio di Milton Keynes, poi nel 2008 è entrato nelle giovanili dell’Everton. Qui si è fatto le ossa ed è cresciuto, senza però mai scendere in campo con la prima squadra. Tra infortuni e poca fiducia, la chance non è mai arrivata. Così, nel 2017, è stato ceduto in prestito al Bolton. Dopo una stagione di ottimo livello torna ai Toffees, ma il club non punta su di lui.
“Non fai parte del progetto”. Neanche il tempo di disfare le valigie che deve ripartire nuovamente. Questa volta a titolo definitivo: destinazione Manchester, sponda Wigan. Quella che sarà la sua isola felice. Tanta corsa, ottima tecnica. Attento in fase difensiva, puntuale in quella offensiva. È ancora giovane, tanti ne parlano bene. “Farà strada…”. Dal 2018 si arriva a gennaio 2020. A casa Robinson squilla il telefono: a chiamare è il Milan.
Ricostruiamo il contesto. Mercato invernale del 2020. Il Milan è alla ricerca di un vice Theo Hernandez, ecco che spunta il nome di Robinson. Terzino sinistro classe 1997, statunitense e di proprietà del Wigan. La stretta finale arriva a fine gennaio, così Antonee atterra a Linate il 31 gennaio. Con il sorriso stampato in viso e pronto per iniziare la sua nuova avventura. Durante le visite mediche, però, viene rilevato un problema al cuore. Un’aritmia cardiaca. L’affare salta, Robinson deve tornare in Inghilterra.
Ma Jedi ha tirato fuori la forza che serviva per ripartire. Dopo essere tornato in Inghilterra ed essersi sottoposto a un’operazione, a giugno 2020 è tornato a correre su quella fascia. Ma con addosso un’altra maglia. In quell’estate, dopo la retrocessione del Wigan in League One, si è trasferito al Fulham. In due anni ha accumulato presenze su presenze in Championship, senza mai lasciare il posto da titolare. Il cerchio si è chiuso quest’anno, con il suo esordio in Premier League. 13 presenze su 15 finora, Antonee è un uomo chiave per Marco Silva.
Un uomo chiave anche per coach Berhalter e gli Stati Uniti. Due anni fa rischiava di lasciare il calcio, adesso indosserà la maglia a stelle e strisce in un Mondiale. Dalla paura di perdere tutto alla chance che aspettava da una vita. Jedi ha pareggiato i conti con il destino.
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