Se non avesse dato ascolto a suo padre – forse – Andrej Arshavin sarebbe diventato un campione di dama. Momento, dama?
Semplice: Andrej era il migliore della scuola, partecipava a diversi tornei e vinceva spesso, tant’è che il suo “allenatore” – virgolette d’obbligo – profetizzò un “grandissimo futuro”. Tutti d’accordo tranne lui e suo padre, ex calciatore di basso livello, talent scout amatoriale, che percepì un altro tipo di talento: Andrej calciatore.
Inizia a 9 anni, alla prima partita riceve subito la 10 – “per caso”, dirà lui – e poco dopo arriva lo Zenit. Il resto è storia, tanti saluti alla dama.
Andrej Arshavin è stato uno dei calciatori russi più forti di tutti i tempi, oggi dice basta a 37 anni e lo fa in Kazakistan, nella città di Almaty, più vicina al Kirghizistan che alla sua Russia. A più di 4mila chilometri da San Pietroburgo, dove tutto iniziò grazie a un’esultanza diventata speciale.
Arshavin-gol e dito sulla bocca, sguardo freddo come l’inverno sulla Neva. Nato per caso, dopo una rete al Saturn, e non per sfida o per rivincita. Fantasista di talento, furbo e sveglio, sorriso evergreen e occhi di ghiaccio. Tre titoli di Russia, una Coppa Uefa e una Supercoppa europea star.
Designer di moda nel tempo libero, ha un marchio disegnato da lui e un gusto per i vestiti, tant’è che spesso ricorda il motivo per cui scelse quella facoltà: “C’erano tante belle ragazze, quindi decisi di iscrivermi”. Poca logica.
Scrittore a tempo perso poi, tre pubblicazioni e un “saggio” sull’Europeo del 2008, quello del terzo posto e del gol all’Olanda, il “colpo” che l’ha reso immortale. Leggenda in campo e pure in televisione: nel 2005 interpreta se stesso in una serie tv.
Ribelle dentro e fin da piccolo: in seconda elementare butta a terra il registro di classe perché non voleva più frequentare le lezioni e viene espulso. Tornerà in quella scuola 15 anni dopo, da eroe di Russia post-Europeo, zittendo tutti. Quella sì, una rivincita senza dito sulla bocca, finalmente personale.
Infine, anche politico: nel 2007 si candida alle elezioni con il partito di Putin – “Russia Unita” – venendo perfino eletto a San Pietroburgo. Poi rinuncia al mandato per “incompatibilità”. No ai comizi, sì al calcio. E alla Premier. Nel 2009 vola all’Arsenal per 15 milioni, nel 2007 poteva andare al Barcellona – la squadra di cui è sempre stato tifoso – ma lo Zenit dice no. Vede Wenger per la prima volta e non sa che dire: “Ero spaventato, lui è di un altro pianeta”. Distante dal suo, visto che i due non si sono mai amati.
Rispettati forse, quello sì, tant’è che Arsene ne ha sempre parlato bene: “Andrej non ha paura di niente e di nessuno, ha una grande personalità”. Talento intermittente, o lo ami o lo odi. Come la sua Russia dai mille volti. In Premier segna gol incredibili, addirittura 4 in una sola gara (contro il Liverpool), ma ha mille pause, momenti no e ogni tanto lo sguardo è svogliato. Si fa perdonare con guizzi di pura classe nelle “giornate-sì”, poche ma buone.
Nel 2015 torna allo Zenit ma i tifosi non lo vogliono, lo accusano di aver tradito la maglia per i soldi della Premier. Basta una doppietta per far ricredere tutti, con il solito dito sulla bocca e quello sguardo di ghiaccio: “Bentornato, ragazzo del cortile”. Uno striscione per lui e per il suo calcio nato dalla dama, grazie a un'intuizione di papà, poi scomparso a 40 anni. Nel 2015 lascia lo Zenit e lo ritrova soltanto a settembre, in un’amichevole a San Pietroburgo per la presentazione di Marchisio.
L’ultimo saluto pima dell’addio con il Kairat, dove il club ha premiato ciò che ha fatto – 30 gol e altrettanti assist in tre anni – facendo entrare gratis allo stadio tutte le persone che si chiamano Andrej. Come lui, lo svogliato dai guizzi d’oro che metteva a tacere tutti. Maledetto tempo Andrej, pure per te.
Ancora una volta McTominay decisivo nella notte di Champions: lo scozzese rimedia al rigore fallito…
Luciano Spalletti (IMAGO) Le parole di Luciano Spalletti, allenatore della Juventus, dopo la partita di…
Antonio Conte (imago) Le parole di Antonio Conte al termine del match tra Napoli e…
La classifica della League Phase di Champions League 2025/2026 La fase a girone unico di…
Un passato di esclusioni e dolori, un presente fatto di applausi: Vergara debutta in Champions…
Champions League (IMAGO) Il focus sul ranking UEFA, utile a capire quale Paese otterrà il…